Perché continuo a scrivere un blog invece di lasciarmi travolgere dal mare in tempesta di Facebook? Osserva acutamente la mia amica Emanuela, che non è una stupida: "Il blog è un'elaborazione, FB è la boutade estemporanea, quello che ti passa per la testa. Il blog è un editoriale o una lettera aperta, ha bisogno di uno spunto e di un'elaborazione. Il commento su FB è la battuta del vicino di banco su qualcosa che sta succedendo in quel momento e sulla quale puoi cambiare idea dopo dieci minuti. Il blog resta là, i commenti su FB spariscono il giorno dopo, per quello sono più spontanei."
Ha ragione. Aggiungo che il blog è di destra, perché espressione di un
individualismo esasperato, di un superomismo, se vogliamo, bisognoso di
parlarsi addosso, mentre FB è di sinistra perché è la condivisione di
un'esperienza, un momento di socialità, di partecipazione. Il blog è mio, FB è
di tutti e di nessuno. Il blog non ha regole, FB ne ha eccome. Il blog non
costituisce vera comunicazione, è solo una forma di masturbazione mentale. Lo è
anche FB, in qualche modo, ma almeno condivisa. Ci si fa le seghe insieme, e
volete mettere...
Blog
o non blog, è questo il problema. Dopo quasi sei anni è giunto il momento di
affrontarlo.
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