sabato 24 ottobre 2009

Sta tornando l'ora solare

Non avendo nulla di particolarmente significativo da dire, applico il vecchio adagio secondo cui se non si ha nulla da dire è meglio tacere.

Vi ricordo con rammarico che stanotte tornerà l'ora solare. Non dormirò un'ora in più, come affermano tutti, perché tanto domani è domenica e posso svegliarmi all'ora che mi pare. Però avrò un'ora di sole in meno e mi troverò scaraventato con violenza nell'inverno imminente. E' ora di andare in letargo.

sabato 17 ottobre 2009

Il futuro energetico della mia casa di campagna

Ho grandi programmi per il futuro energetico della mia casa di campagna, e ne sarà contenta la mia amica Melaverde.

Per il momento metto una bella sfilza di pannelli solari, così divento un produttore di energia elettrica. Consumo tutta quella che mi pare, e l'eccedenza me la compra Enel. In sette anni ho ammortizzato la spesa, e per i successivi tredici (contratto alla mano) avrò un introito extra garantito.
La casa è esposta perfettamente a sud e non devo chiedere permessi a nessuno. Dall'anno prossimo la corrente non mi costerà un euro, non avrò problemi di black-out o di interruzioni per manutenzione (tre volte negli ultimi sette giorni).

Ma non finisce qui. La prossima mossa sarà il solare termico. Un altro pannello e l'acqua calda garantita per sempre. Poi mi compro una bella cucina a induzione ed elimino definitivamente l'uso del gas.

Non inquino, risparmio, non ho cattivi odori e sono autosufficiente. Vi pare poco?
Spero solo di vivere abbastanza per godermi i benefici di tutto questo. Non chiedo tanto, solo un'altra ventina d'anni...

sabato 10 ottobre 2009

Prescrizione per Berlusconi

A pensarci bene era quasi inevitabile.

Se l'articolo 3 della Costituzione afferma che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla giustizia, non si capisce per quale motivo ce ne debbano essere alcuni (quattro, per la precisione) che vengono sottratti a questa norma. L'idea che i nostri uomini politici (anche se si tratta delle più alte cariche dello stato) possano in qualche modo godere di una sorta di impunità/immunità per eventuali reati da loro commessi è semplicemente aberrante. Anzi, da loro ci si aspetta che siano specchi di virtù, esempi per tutti coloro che essi governano, anzi dai quali hanno ricevuto il mandato a governare.
In un paese civile sarebbe così. In un paese civile non ci sarebbero nemmeno imputati o addirittura condannati in via definitiva nelle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama. In un paese civile non ci sarebbe posto al governo per un uomo che ha subito un'infinità di processi per i reati più vari, quasi tutti conclusi per sovvenuta prescrizione. A mio modo di vedere una prescrizione non equivale a una dichiarazione di innocenza. Il dubbio rimane perché non c'è stata una sentenza in fatto di colpevolezza o meno, ma solo la scappatoia di un cavillo legale. Tra l'altro qualcuno mi deve spiegare come si concilia l'idea stessa della prescrizione in un paese come l'Italia nel quale i processi hanno tempi biblici e chi ha i soldi per pagarsi dei buoni avvocati (200 milioni di euro, ha speso in vertenze legali il nostro cavaliere senza macchia e senza paura per sua stessa ammissione) trova sempre il modo per cavarsela. Il suo galoppino Ghedini ha affermato che sono già al lavoro per mettere i bastoni fra le ruote alla giustizia nei due processi che improvvisamente si sono riaperti. Tutto legale, per carità, le leggi lo consentono. Intanto quasi un anno e mezzo lo hanno già guadagnato.
Be', che dire? Una cosa è certa. Per me uno che si salva il culo grazie ai cavilli giuridici non è innocente. Ma forse il cavaliere sta incominciando a pensare che non gli andrà sempre tutto liscio e che a furia di fare il furbo troverà prima o poi qualcuno più furbo di lui che lo concerà per le feste. Non si spiegherebbero altrimenti le sue reazioni sgangherate alla bocciatura del Lodo Alfano, gli insulti rivolti a questo e a quello e le sue patetiche esibizioni di machismo alla Chuck Norris.
Il problema casomai è che purtroppo in Italia non esiste una valida alternativa politica. Buttiamo giù dalla torre Berlusconi e poi che facciamo? Ma questa è un'altra storia.

sabato 3 ottobre 2009

Libertà di stampa in Italia

Ma in Italia questa benedetta libertà di stampa c'è o non c'è? In teoria c'è. Non siamo arrivati alla censura o alle veline, non ancora. I giornali scrivono quello che gli pare, e coloro che vengono chiamati in causa sbraitano e rispondono a suon di querele. Santoro ancora non lo hanno cacciato via, e la sua trasmissione sfonda l'audience con un'edizione degna di Novella 2000.

Tutto a posto, allora? Non direi. Il fatto è che è sbagliato l'approccio. Non dobbiamo domandarci se ci sia la libertà di stampa (o meglio, di espressione): dobbiamo domandarci se c'è gente che di questa libertà sa che cosa farsene. Tutti sono schierati, da una parte o dall'altra, si solleva un gran polverone di qua e di là e poi tutto torna come prima. Paga solo qualche pesce piccolo, tipo Boffo. Gli altri se ne sbattono le tasche, tanto sono e resteranno impuniti (in tutti e due i significati linguistici).
Nessuno si scandalizza che una legge ingiusta (sfacciatamente ingiusta) come quella sullo scudo fiscale passi con venti volti di scarto e una trentina di parlamentari dell'opposizione che non hanno partecipato al voto. Ma ci stanno prendendo per il culo? Prima fanno fuoco e fiamme (a parole) per contrastare l'approvazione e poi si dileguano al momento del voto? Come può essere credibile un'opposizione così? Evidentemente sono tutti d'accordo. Con la sola eccezione, forse, di Di Pietro che però ha sempre il torto di esprimere sguaiatamente il suo punto di vista.

Che speranze abbiamo, con una classe politica come questa?