giovedì 18 giugno 2009

Impressioni su Lorenzo detto Lolo

Direi che è giunta l'ora di esprimere qualche impressione su Lorenzo detto Lolo, che promette di emulare il suo illustre omonimo detto il Magnifico.

Perché quanto a personalità non sembra avere problemi. Ha superato in modo brillante il gap socio-culturale, climatico e alimentare che lo separava dall'Italia, dimostrando uno spirito di adattamento che mi ha stupito.

E' vivace e curioso come lo sono tutti i bambini della sua età, ma in un modo tutto suo: a volte molto partecipe, a volte distaccato, come se elaborasse un suo personalissimo piano di apprendimento le cui regole sono note solo a lui. La mia opinione è che sia un soggetto fondamentalmente attivo (dal punto di vista mentale), portato all'indipendenza, e dunque più propenso a scegliere che a farsi scegliere (un po' come i gatti).

Certo, è ancora piccolo per esprimere giudizi definitivi, ma le premesse sembrano indicare una personalità viva e autonoma. Lo dimostra anche il fatto che, almeno apparentemente, non abbia risentito troppo dell'assenza del padre, che non vede ormai da oltre venti giorni. Oppure, se ne ha risentito, lo nasconde molto bene.

Credo anche che mi abbia accettato come nonno, ruolo che in effetti mi spetta di diritto, ma che comunque dovevo guadagnarmi con lui. In fondo per Lolo ero poco più che un estraneo, avendolo visto e frequentato per una decina di giorni quando era ancora molto piccolo. E invece c'è già fra noi una forma di confidenza che mi piace, e certe volte mi commuove.
Avendo alle spalle una famiglia multietnica (peraltro impeccabile sotto tutti i punti di vista) avrà nella vita stimoli di certo maggiori rispetto ad altri bambini, e dunque impegni maggiori (il bilinguismo in primis), ma sono sicuro che se la caverà alla grande.

Un'ultima cosa: sono orgoglioso di annunciare che la sua prima parola pronunciata (o almeno così ci è parso di capire) è stata: miao-miao. Non mamma, non papà, bensì miao-miao. Potenza dei gatti!