mercoledì 22 novembre 2006

La legge finanziaria

Mi sono sempre chiesto come mai ogni anno, nella legge finanziaria, i conti non tornino mai. Lasciamo perdere di chi è la colpa, in questo momento non c'interessa. Ma perché non succede mai che non ci sia bisogno di cacciare soldi? Perché non capita mai che il ministro delle finanze, o chi per lui, dica: "Cari italiani, quest'anno abbiamo un disavanzo positivo, più entrate che uscite. Niente nuove tasse, niente aumenti delle sigarette, niente aumento del bollo... e soprattutto niente litigi in parlamento. Anzi, lo sapete che c'è di bello? Che ci avanzano un po' di soldi: mo' ve li ridiamo indietro, eccovi dieci euro a testa, andatevi a mangiare una bella pizza alla faccia nostra."

Fantascienza, naturalmente

Allora dico, da perfetto ignorante, che i casi sono due: o qualcuno lassù non sa fare i conti, oppure c'è qualcosa di perverso nel meccanismo.

Ecco la mia proposta: facciamo un anno una finanziaria da 100 miliardi (di euro, non di lire, ma una tantum, sia chiaro!). Bella pesante, direte voi, e vabbe', tiriamo la cinghia (tanto ci siamo abituati), ma poi vediamo se l'anno successivo riusciamo ad andare in paro. E così ancora gli anni a venire.
Altro che far pagare le tasse a chi non le paga. Quella sì che è fantascienza (e lasciatevi servire da uno che la fantascienza la pratica da quando aveva i calzoni corti).

sabato 18 novembre 2006

Fumatori come lebbrosi

Ma perché noi poveri fumatori dobbiamo sempre essere trattati come dei lebbrosi?

Leggevo l'altro giorno una notizia che mi ha lasciato senza parole. Pare che alcuni datori di lavoro stiano pensando di decurtare lo stipendio ai dipendenti che fumano, sostenendo che perdono almeno un'ora per andarsi a fumare le loro sigarette fuori dal luogo di lavoro. Il calcolo è presto fatto: consideriamo sei sigarette nell'arco una mattinata, dieci minuti a sigaretta (cinque per fumarla, cinque per uscire e rientrare), totale sessanta minuti.

Ora io dico: già ci costringono a uscire, magari al freddo o sotto la pioggia, e a strafogarci una sigaretta in condizioni da paria dell'India, già ci impongono una vita di stress rinunciando una pratica regolare del fumo, e in più ci vogliono anche levare i soldi? Ma scherziamo? Fra un po' ci faranno pagare anche il tempo per andare al gabinetto.

A quando un movimento per i diritti del fumatore?

lunedì 13 novembre 2006

Serie TV

Ebbene sì, sono di nuovo qui, alive and kicking, come dicono quelli che sanno parlare. La mia lunga odissea si è conclusa positivamente, nonostante gli intoppi della burocrazia. Sono di nuovo nella mia amata biblioteca, con il mio bel livello C3 che significa qualche euretto in più. Non che cambi di molto la mia situazione finanziaria, ma insomma meglio questo che un calcio sui denti.

Ho trascorso una lunga estate senza impegni e senza orari, godendomi una libertà che non avevo da tempo e vivendo un po' alla giornata. Ho tradotto, curato il giardino e l'orto, fatto qualche lavoretto dentro casa, preparato alcuni liquori casalinghi e guardato molto Sky.

In particolare sono diventato un fervido seguace di due serie televisive: Lost e 24. La prima è già alla seconda stagione ed è la storia di un gruppo di sopravvissuti a un disastro aereo su un'isola tropicale. Quest'isola è in realtà un luogo molto strano, che nasconde un segreto (forse più di uno) e i nostri eroi devono vedersela con minacce e misteri di ogni tipo. Devo dire che il tutto, oltre che molto ben confezionato, è anche assai intrigante, anche se nel tempo, invece di dare risposte, la vicenda tende a complicarsi e aggiunge altri dubbi ai tanti che già ci sono.
L'altra serie, invece, è alla quarta stagione, ma io ho cominciato a seguirla solo quest'anno. Il protagonista è come sempre Kiefer Sutherland (figlio del grande Donald), nei panni di un agente federale alle prese con una situazione altamente drammatica (in questo caso una gravissima minaccia terroristica di matrice islamica nel cuore degli Stati Uniti). Il bello è che l'intera vicenda si svolge nel giro di ventiquattro ore (da qui titolo) e dura quindi ventiquattro puntate, ognuna più o meno di un'ora, scandita dal passare dei minuti su un orologio digitale. Il ritmo è serratissimo e i colpi di scena si sprecano.

Stasera c'è la puntata di Lost. Poi magari vi racconto quello che è successo.