mercoledì 31 gennaio 2007

Francesco e la sua vita a Taiwan

E' arrivato Francesco in Italia con il suo gruppo di studenti da sistemare a Perugia. Si tratterrà per pochi giorni, ma questo passa il convento.

Non avrei mai pensato che l'unico figlio che ho avuto e che avrò mai avrebbe fatto una scelta di vita così drastica, andandosene a lavorare e a vivere dall'altra parte del mondo. Anche se, a ben guardare, le avvisaglie c'erano già nella scelta degli studi universitari e nel suo non nascosto interesse per l'oriente fin da giovanissimo. Non è il genere di situazione in cui si prende la macchina o un treno e nel giro di qualche ora ci si incontra da qualche parte. No, il viaggio è lungo (troppo lungo per i miei gusti) e così ci si deve accontentare di vederci un paio di volte all'anno.

Ma in fondo, per un figlio ci si deve augurare solo che sia felice e soddisfatto della sua vita. E Francesco lo è, almeno mi sembra. E tanto mi basta. Vuol dire che mi consolerò con i miei gatti. Che almeno, contrariamente agli esseri umani, hanno un territorio limitato e non si allontanano mai troppo da casa.

mercoledì 24 gennaio 2007

Fumare mentre si smette di fumare

Ho sentito alla radio la pubblicità di un prodotto per smettere di fumare. Non ne ricordo il nome, ma è a base di nicotina, e comunque non importa.

Alla fine del messaggio c'è la canonica frase d'obbligo, detta a grande velocità perché il tempo costa e chissenefrega se l'ascoltatore non capisce un tubo: "Attenzione, è un medicinale, assumere con cautela..." eccetera eccetera. E poi, in fondo, una chiosa da manuale: NON FUMARE DURANTE IL TRATTAMENTO.

Ma chi è il genio della pubblicità che ha partorito questa perla di saggezza?
Cacchio, se potessi non fumare non avrei bisogno del trattamento, giusto? E se fumo durante il trattamento che mi succede? Muoio? No, semplicemente non ho rispettato le regole e dunque nessuno può sostenere che il prodotto non funziona. Machiavellico, questo prodotto. Chi l'avrà inventato, Archimede Pitagorico?

sabato 20 gennaio 2007

Mancanza d'acqua

Domani, 21 gennaio, dovrò innaffiare le mie piante. Sembra un'eresia, ma è così. Sono sofferenti per mancanza d'acqua, pur trovandosi in piena campagna, all'aperto.

Ieri sera me ne stavo fuori casa in maglietta, e mi sembrava settembre/ottobre.
L'uragano Kyrill è arrivato smorzato anche da me, rovesciando fioriere e facendo sbattere porte e finestre. Ma nel nord Europa ha causato sfracelli e vittime innocenti. Che sta succedendo?

C'è qualcosa che non va nell'orologio della natura. Le previsioni dicono che la prossima settimana arriverà il freddo, ma lo dicono da tempo e finché non lo vedo non ci credo. Se anche fosse così, però, non cambia di una virgola la sostanza delle cose.

Saremo stati noi a provocare queste anomalie climatologiche? O è semplicemente un'evoluzione naturale, un progressivo surriscaldamento del pianeta? Probabilmente un po' tutte e due le cose, più molte altre. Ma non sono molto ottimista sul futuro.

Tempo fa ho scritto un raccontino sul tema, magari un giorno ve lo farò leggere. Vi si parla di un paese malato e boccheggiante in cui l'acqua è diventata un bene prezioso e in cui si tenta di sopravvivere al caldo, alla carenza di prodotti alimentari freschi, alla caduta dei valori.
L'avevo concepito come una storia di fantascienza, ma mi sa che mi sono sbagliato. La fantascienza è già qui.

martedì 16 gennaio 2007

Il primo italiano ibernato

Mentre aspettavo il mio turno nell'ambulatorio del mio medico curante, che poi è una donna, ho letto su Panorama che un avvocato friulano sarà il primo italiano a farsi ibernare. Costui, 57 anni, si è rivolto alla Alcor Life Extension Foundation (www.alcor.org), in Arizona, che per la modica somma di 175 mila dollari (circa 135 mila euro) congelerà il suo corpo all'atto della morte e lo conserverà per un tempo indefinito. In attesa di che, non è dato saperlo, e non è nemmeno sicuro che in futuro la scienza sarà in grado di risvegliare dalla morte un corpo umano. Pare che alla Alcor già conservino 80 corpi, tra cui quello di Walt Disney.

Chi ha letto un minimo di fantascienza saprà che il tema è già stato affrontato in numerosi romanzi e racconti, sollevando questioni di ogni genere. Mettiamo che questo signore venga effettivamente risvegliato fra due o trecento anni. Sarà un perfetto estraneo in un mondo che non conosce, e nel quale saranno presumibilmente cambiate molte cose. Non avrà amici né parenti, forse solo qualche lontanissimo discendente. Non avrà denaro, non avrà una casa, non avrà un lavoro. Si ritroverà in un ambiente socioculturale modificato, con differenze climatiche, linguistiche, igieniche e comportamentali, e vivrà magari altri trenta o quarant'anni da perfetto disadattato, una specie di fenomeno da baraccone. Potrà fondare magari un club degli ibernati insieme a Walt Disney e agli altri ospiti del centro e tenere conferenze sulla vita a cavallo fra il ventesimo e il ventunesimo secolo. O magari semplicemente impazzirà, incapace di superare il gap troppo forte fra i due mondi.

E poi, chi deciderà quando sarà il momento di risvegliarlo?

Be', in ogni caso complimenti all'avvocato friulano. E' un coraggioso e un ottimista, oltreché uno che non sa come buttare via i soldi.

mercoledì 10 gennaio 2007

Multa della Siae ai bambini bielorussi

Leggetevi questa notizia…


La Siae ha fatto una multa di 205 euro a 14 bambini di Chernobyl per violazione del diritto d´autore. I piccoli, di età compresa tra i 7 e 12 anni, avevano preparato un piccolo spettacolo per dire grazie alle famiglie da cui erano stati ospitati. Con una canzone in bielorusso. Le piccole casse di un computer portatile diffondevano una canzone popolare. E loro, sulla base musicale, avevano iniziato a cantare le prime strofe per salutare le persone che si erano prese cura di loro per quasi un mese.

... e ditemi se c'è un limite alla stupidità umana.

Ah, l'eroe di simile prodezza merita di essere citato, anzi segnalato per la solerzia e il radicato senso del dovere: è il dottor Francesco Disanto, titolare dell´ufficio Siae di Martina Franca, secondo il quale i bambini bielorussi avevano violato l´articolo 17 della legge numero 633 del 1941.
Fossero tutti come lui, i nostri esattori, avremmo risolto il problema dell'evasione fiscale!

venerdì 5 gennaio 2007

Il mistero delle visite al blog

Apro il mio blog, come faccio ogni tanto (si sa, sono un narcisista...) e scopro che il numeratore è arrivato a 1077 visite in poco più di un anno.

Ohibò, mi domando, come sarà mai? D'accordo, ammetto spudoratamente di aver contribuito anch'io. Diciamo una volta la settimana? Be', facciamo anche due. In quattordici mesi sono 112 accessi. Arrotondiamo a 150, anzi a 177. E gli altri novecento visitatori chi sono? Mettiamoci qualche parente, qualche amico, qualche collega. Ne rimangono pur sempre tanti che sono (o dovrebbero essere) dei perfetti sconosciuti, navigatori della rete che vanno a visitare il blog dell'altrettanto sconosciuto Maurizio Nati.

Ma chi è questa gente? Com'è fatto il mondo degli internauti? Quali misteri si nascondono dietro gli errabondi itinerari di costoro? Che cercano? In che modo arrivano al mio piccolo, insignificante sito?
Non lo saprò mai. Per me la rete è un mondo affascinante e insidioso, dove c'è tutto e il contrario di tutto, ma dove si rischia anche di perdersi. Un po' come quando entro in una biblioteca e mi metto a sfogliare i libri: li guardo tutti e non ne leggo nessuno, e così diventano personaggi di un teatrino di burattini impazziti, qualcosa alla Beckett, dove tutti parlano e non succede mai niente. E alla fine ci si ritrova sperduti, sgomenti, ci si sente piccoli e inadeguati sul grande palcoscenico del mondo virtuale. Nel quale tutti recitiamo ruoli di nessuna importanza, e se pure c'è un regista non lo vediamo. Siamo tutti registi di noi stessi, contemporaneamente tutti attori e spettatori, ma alla fine è solo un gran muoversi di qua e di là e non si arriva mai da nessuna parte.

Però è bello che ci sia tutto questo. Un po' come Dio, del quale dico sempre: non so se ci sei veramente, ma mi consola pensare che, all'occorrenza, tu ci sia.