Che palle!
E'
una settimana che piove sempre. E che fa anche freddo. Chi ha mai dormito con
la copertina di cotone in pieno luglio? Tutti giorni sottratti all'estate, che
così volerà via ancora più veloce. Arriverò a settembre e non mi sarò nemmeno
accorto che l'estate è finita. Poi cadrò in depressione, e intanto la vita se
ne va.
Oggi
scrivo nel mio blog quasi per disperazione. In realtà non ho mai avuto
intenzione di mollarlo del tutto, solo di rallentare, diciamo così, in attesa
di decidere che strada prendere dopo. Decisione ancor più urgente dopo aver
saputo, solo qualche settimana fa, che andrò in pensione nel gennaio del 2013.
Se sarò sopravvissuto al fatidico 2012...
Avevo
inoltrato richiesta per rimanere in servizio un altro paio d'anni. In questo
caso la burocrazia statale, solitamente lenta come una lumaca, ha dimostrato
una sollecitudine quanto meno sospetta. Mi ha addirittura telefonato di persona
un funzionario da Roma (che tra l'altro aveva la voce di Tremonti, chissà che
non fosse proprio lui) dicendomi, caro Nati, non possiamo accettare la sua
richiesta. Niente di personale, non accettiamo la richiesta di nessuno, anzi
stiamo addirittura revocando richieste già approvate. Sa com'è, qui bisogna
fare una bella cura dimagrante, bisogna sfoltire, l'apparato statale è troppo
numeroso, perciò se la vada a prendere nel culo. Sennò come fanno i nostri
politici a continuare a tenersi i loro lauti stipendi e le loro laute pensioni?
Mica penserà davvero che i sacrifici devono farli loro, no? Be', non mi ha
proprio detto così, ma il senso era più o meno questo.
OK,
tanto mentalmente mi ero già preparato. L'età ce l'ho, l'anzianità di servizio
pure, e dunque che mi cambia restare un altro po' di tempo a lavorare? Niente.
Così adesso dovrò cominciare a pensare seriamente a quello che farò da grande.
Vediamo
un po'... Continuare a tradurre libri, leggere, scrivere, guardare
Ci sono anche altre ipotesi che prenderò in considerazione: tornare a Roma
(anzi, non proprio a Roma, ma magari a Bracciano), trasferirmi a Taiwan,
vendere baracca e burattini e andarmene a vivere in un posto caldo (
Magari
non farò niente di tutto questo, ma è bello sapere che in teoria sono libero di
fare quello che mi pare.
Vi
terrò aggiornati.