sabato 29 marzo 2008

Berlusconi e il culto della personalità

Qualche anno fa Giorgio Gaber (buonanima e mai troppo rimpianto) cantava: Meno male che c'è il Riccardo / che da solo gioca a biliardo / non è di grande compagnia / ma è il più simpatico che ci sia.

Togliete Riccardo e mettete Silvio, che adesso ha anche lui la sua canzoncina (e se non la conoscete, peggio per voi: non sapete che cosa vi perdete), e scoprirete una sorprendente analogia.
Gioca da solo (non al biliardo, ma a fare il politico). Non è di grande compagnia (chi lo vorrebbe come compagno di giochi?), però è simpatico, pieno di battute e di sottile umorismo. Soprattutto con le donne.

Mano male che Silvio c'è, dunque. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, poi brevettarlo e infine metterlo in commercio. Tanti Silvio in tutto il mondo e ogni problema sarebbe risolto. La politica la farebbe lui come gli pare e noi non avremmo più pensieri.

Mi sbaglierò, ma ho l'impressione che il personaggio tradisca una leggerissima tendenza al culto della personalità. Forse Presidente del Consiglio è un po' troppo poco per lui. Presidente della Repubblica? Mavvia, non in Italia, dove conta come il due di coppe a briscola quando regna denari. E allora che ci rimane?

Voi ce lo vedete, vestito di bianco, che si affaccia a Piazza San Pietro?
Io sì.

sabato 22 marzo 2008

Il bello dei posti dove vivo

Parlare di politica italiana sotto Pasqua non mi sembra una bella cosa. Bisognerebbe intristirsi, o sdegnarsi, o incazzarsi a seconda dei casi, o magari semplicemente fare ricorso all'arma del sarcasmo e dell'ironia. Ma a Pasqua siamo tutti più buoni, un po' come a Natale, o almeno ci proviamo, e così meglio optare per argomenti più leggeri.

E così vi racconterò semplicemente che mio cugino Egisto è venuto a farmi visita con la moglie Daniela (che mi segue e spesso commenta). Con l'occasione ho pensato di farmi un piccolo giro turistico con loro per mostrargli le bellezze del luogo. Siamo partiti ieri mattina, approfittando di una tregua del maltempo, e lungo una strada che attraversa le dolci colline marchigiane ci siamo arrampicati fino ai 650 metri di Cingoli, da cui si può godere un panorama mozzafiato, soprattutto nei giorni molto limpidi. Una distesa sterminata di colli e valli che si perde fino al mare da un lato e fino ai Sibillini dall'altro. Tagliati in due da una tramontana gelida abbiamo girato per il centro storico, dove la pietra prevale sul cotto e dove ancora si sente quell'antico profumo di paese che i più anziani forse ricordano di avere annusato da bambini, poi abbiamo visitato l'antichissima collegiata di Sant'Esuperanzio, luogo di grande suggestione anche per un'architettura assai particolare. Quindi siamo passati per Treia, il mio comune, famoso per il gioco del pallone col bracciale celebrato anche da Leopardi, un centro storico dove invece trionfa il mattone cotto e che è stato praticamente tutto restaurato a regola d'arte. Un piccolo gioiello.

Dopo, non contenti, abbiamo raggiunto l'antica abbazia di Chiaravalle di Fiastra, altro luogo di grande fascino, in cui la spazialità tutta verticale dell'edilizia benedettina ti fa sentire davvero piccolo e insignificante.

Infine abbiamo affogato i nostri dispiaceri di elettori frustrati prima ancora di votare abboffandoci di pesce annaffiato da un eccellente frizzantino. Senza dover fare un mutuo per pagare il conto.
Tutto questo per dire che nella zona in cui vivo (ma un po' in tutta la parte interna delle Marche e anche in Umbria) ci si può davvero sentire in pace: l'ambiente è pulito, la campagna curata, la gente semplice e gentile, l'offerta in termini turistici e artistici ricca e variegata, il cibo buono e genuino, l'aria in genere eccellente. Insomma, qui la qualità della vita è ancora buona, e questo spiega anche perché io abbia lasciato prima Roma, poi addirittura una piccola città di provincia come Macerata per rifugiarmi in campagna.

Discorsi da vecchio orso, dirà qualcuno, forse non a torto. Magari da giovane non avrei fatto queste scelte, non lo so. Ma sapere che in questa Italia sporca, degradata, inquinata e caotica, esistono ancora piccoli angoli tranquilli e vivibili mi rasserena.

Buona Pasqua a tutti.

venerdì 14 marzo 2008

Berlusconi e i suoi galoppini

E' di ieri l'ultima battuta di cattivo gusto dell'uomo di Arcore. Nel corso di un dibattito pubblico una ragazza gli ha chiesto in che modo affrontare il problema del precariato e lui, per tutta risposta, ha replicato che la soluzione è quella di sposare un miliardario, magari suo figlio. Come a dire, dalla pure via, ma accertati che l'uomo a cui la dai abbia i soldi. Battuta che, oltre a non essere una risposta, una donna dovrebbe ritenere quantomeno offensiva. Pare invece cha la tapina, in un'intervista, abbia dichiarato che probabilmente voterà Berlusconi perché alcune delle sue idee le piacciono. Contenta lei...

A me delle idee di Berlusconi era piaciuta solo quella del ponte sullo stretto di Messina. Che è finita nel dimenticatoio.

Sempre il nostro ha tranquillamente candidato l'imprenditore Giuseppe Ciarrapico (che peraltro io ricordo come presidente della Roma all'inizio degli anni 90: due stagioni, con un quinto e un decimo posto, quando le squadre erano ancora sedici), un imprenditore dagli interessi molto sfaccettati che ha già sul groppone una condanna a tre anni in Cassazione per bancarotta, nonché un'altra (anch'essa definitiva) per finanziamento illecito ai partiti, che però è stata tramutata in affidamento ai servizi sociali per via dell'età. C'è poi un'altra condanna nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano (prima cinque anni e mezzo, poi quattro anni e mezzo e infine solo sei mesi, peraltro scontati in detenzione domiciliare per motivi di salute). Niente carcere, dunque (alla faccia della giustizia giusta), e adesso un bel posto garantito in Parlamento. Basta con i rubagalline, si sentiva il bisogno di un pregiudicato a quattro stelle.

Il bello è che il 26 febbraio Sandro Bondi, uno dei tanti inutili galoppini di cui è pieno il mondo politico italiano, aveva annunciato ufficialmente che non sarebbe stato candidato nel PdL chi ha in corso procedimenti penali.

A pensarci bene, in fondo ha ragione. Ciarrapico non è mica indagato. E' solo condannato.
L'idea che persone del genere possano rappresentarmi in Parlamento mi lascia decisamente poco tranquillo.

 

venerdì 7 marzo 2008

E' nato Lorenzo

Oggi, addì 7 marzo dell'anno del Signore 2008, in quel di Taipei (Taiwan), a ore 14.30 circa (ora dell'Asia sud-orientale) ovvero a ore 7.30 circa (ora dell'Europa centrale) ha visto la luce il piccolo Lorenzo Nati (nome cinese ancora da definire), peso tre chilogrammi, buona salute, occhi grandi e il resto non si sa.

Questo fa di Rose e Francesco una madre e un padre, e di me un nonno. Che cosa significhi esattamente ve lo saprò dire fra qualche tempo, quando avrò metabolizzato la notizia.
Per il momento posso solo dire che sono felice.