domenica 11 luglio 2010

I mondiali di calcio

Non ero andato lontano dal vero. Il 3 maggio scrissi testualmente: "l'Italia supererà a fatica il girone eliminatorio (se pure ce la farà) e poi uscirà ingloriosamente. Vincerà l'Inghilterra, con Argentina e/o Brasile in finale. O forse la Spagna"

Be', la Spagna in finale c'è arrivata, ed ha anche vinto con pieno merito. Perché da qualche anno il campionato spagnolo esprime il miglior calcio d'Europa. Non è sparagnino e calcolatore come il nostro, non ha paura di cercare lo spettacolo, né di lanciare i giovani. Non è polemico e rissoso, c'è molto fair play, non ci sono i furbetti, i cascatori, e il pubblico è in genere esemplare.
L'Olanda ha già fatto un miracolo arrivando in finale, ma il suo gioco poco propositivo non mi ha entusiasmato, almeno ieri sera. Così come non mi ha entusiasmato in generale il livello del gioco visto a questi mondiali. Non si è visto niente di veramente nuovo, ed è stato in sostanza un grande business con poca carne al fuoco.

Quanto all'Italia, meglio stendere un velo pietoso: la più brutta di sempre, grigia, imbolsita, senza fantasia, senza idee, senza motivazioni. Lippi è riuscito a far giocare male anche quelli che in genere danno l'anima in campo (in primis De Rossi). Abbiamo fatto una bella figuraccia, e adesso cerchiamo di prendere esempio dalla Spagna, o anche dall'Inghilterra.

Ho rotto momentaneamente il mio silenzio perché l'evento meritava un commento, ma adesso me ne torno a godermi il nipotino.

Buone vacanze a tutti.