martedì 24 aprile 2007

Frodi via posta elettronica

Da tempo immemorabile continuo a ricevere messaggi come questo:

Caro membro di Intesa Sanpaolo, per i motivi di sicurezza abbiamo sospeso il vostro conto di operazioni bancarie in linea a Intesa Sanpaolo. Dovete confermare che non siete una vittima del furto di identità per ristabilire il vostro conto.

Dovete scattare il collegamento qui sotto e riempire la forma alla seguente pagina per realizzare il processo di verifica-

 

(INDIRIZZO CANCELLATO, non si sa mai!)


Li ringraziamo per la vostra attenzione rapida a questa materia. Capisca prego che questa e una misura di sicurezza progettata per contribuire a proteggere voi ed il vostro conto. Chiediamo scusa per eventuali inconvenienti


Francamente, Reparto Di Rassegna Di Conti Di Intesa Sanpaolo


Non risponda prego a questo E-mail. La posta trasmessa a questo indirizzo non puo essere risposta a.

Se non fosse che si tratta di una frode (e qualcuno purtroppo ci casca) bisogna dire che è divertente, se non altro per l'italiano approssimativo (certamente frutto di un traduttore automatico).
Ma chi mai può cadere vittima di un imbroglio così stupido? Certamente non coloro che non hanno un conto corrente con Sanpaolo Banca Intesa (almeno spero), ma anche quelli che ce l'hanno, suvvia, come possono essere così ingenui? Eppure qualche pesce abbocca all'amo, clicca su quell'indirizzo malandrino e rimane fregato. Quello che succede esattamente non lo so, immagino che si corra il rischio di trasmettere dati bancari riservati a chi certamente ne farà cattivo uso.
E allora la morale qual è? Che la stupidità, oltre certi limiti, è una colpa, ed è giusto che venga punita. O no?

venerdì 20 aprile 2007

Un uso non sessista della lingua

La guerra delle donne è silenziosa, spietata, incessante. Una guerra non dichiarata che parte da lontano, dalle suffragette, dalla rivoluzione femminista degli anni sessanta, per arrivare alle quote rosa e alle novità nel campo del diritto di famiglia. Magari le donne si sono dimenticate di rinunciare a qualche privilegio che invece si tengono ben stretto, alla faccia della parità, ma questa è un'altra storia.

Adesso la guerra si sposta sul piano semantico. Vogliono cambiare le parole. Perché, sostengono loro, dire il "senatore" Maria Rossi, quando esiste la forma femminile "senatrice"? Analogamente per "ispettore" (ispettrice), "ambasciatore" (ambasciatrice), "lettore" (lettrice) e via dicendo. Giusto.
Le cose si complicano un po' quando scopro che non si deve dire la "studentessa", bensì la "studente", non la "vigilessa" ma la "vigile", non la "poetessa" ma la "poeta", non la "avvocatessa" ma la "avvocata" (mai "avvocato" riferito a una donna, per carità!).

Ohibò, qui si vogliono cambiare abitudini radicate, minare alla base le nostre certezze linguistiche.
E così di questo passo troviamo la "ministra", la "pretora", la "assessora", la "chirurga", addirittura la "arbitra".

Ma il bello deve ancora venire. Non esiste ancora il sacerdozio femminile, ma quando esisterà avremo nientedimeno che "la prete". Avete letto bene: la prete. Oppure "la sacerdote". Perché giustamente prete e sacerdote non sono sostantivi maschili e quel s.m. (singolare maschile) che troviamo in tutti i dizionari della lingua italiana è soltanto una volgare prevaricazione perpetrata dai linguisti ai danni delle donne.

Se non ne avete abbastanza potete andare a leggervi altre amenità del genere nelle Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana all'indirizzo: http://www.provincia.rimini.it/informa/statistiche/altre/2003_genere/allegati/linguaggio.PDF.

venerdì 13 aprile 2007

Batosta della Roma contro il Manchester

Dopo una doverosa pausa di riflessione non posso esimermi da qualche commento sulla terrificante batosta della Roma in quel di Manchester.

Tifo giallorosso da quasi quarant'anni e non ricordo una sconfitta dalle dimensioni così pesanti. Mi sento perciò umiliato per una figuraccia calcistica che francamente si poteva evitare. Nulla da salvare, in quella partita. E' stato un suicidio tattico che francamente non so se attribuire più all'allenatore o ai giocatori. Probabilmente a tutti e due. Di certo la Roma si è giocata buona parte della credibilità internazionale che si era conquistata con molta fatica e con pieno merito.
Su un giornale ho letto una definizione, riferita al gruppo, che mi sembra calzante: presuntuoso e immaturo. Ma presuntuosi siamo stati forse un po' tutti nel celebrare in anticipo le lodi di una squadra che ha, sì, grandi qualità, ma solo se gioca al completo. Basta togliere qualche pezzetto e il giocattolo mostra tutti i suoi limiti. Squadra troppo corta, dunque, e in questo caso anche frastornata dalla magia di Anfield Road, che pare metta i brividi solo a entrarci.

Aggiungiamo le condizioni non perfette di qualche giocatore, diversi errori che normalmente non vengono commessi da giocatori peraltro affidabilissimi, e il fatto che, davvero, al Manchester riuscisse tutto, ma proprio tutto, senza sforzo apparente.

Ma da questo a stroncare una squadra e un allenatore che hanno raggiunto risultati inattesi con un organico tanto risicato ce ne corre. Non si può buttare a mare tutto. Bisogna semplicemente fare tesoro di questa sconfitta e metterla subito da parte, non lasciarsene condizionare. Ricominciando da domenica come se niente fosse accaduto. C'è ancora un secondo posto da difendere e una Coppa Italia da conquistare.

sabato 7 aprile 2007

Lavori pubblici a Taiwan e in Italia

A luglio tornerò a Taiwan.

Sono molto curioso di scoprire se l'impressione positiva della prima volta verrà confermata. Di scoprire quanti chilometri di metropolitana hanno costruito in questo anno e mezzo. Di scoprire se magari nel frattempo hanno tirato su qualche nuovo grattacielo o centro commerciale o tratto di autostrada.
Perché laggiù queste cose le fanno a tempo di record. Mentre qui da noi se la prendono un po' più comoda. La famosa bretella di Villa Potenza, per esempio. Per chi non lo sapesse, Villa Potenza è una frazione di Macerata, giù nella valle del Potenza. Da anni progettavano un bypass per evitarne l'attraversamento, ma si sono sempre scontrati con problemi burocratici di esproprio e con cavilli procedurali, conflitti di competenza e altre amenità del genere. Cose che succedono solo in Italia.
OK, risolti questi problemi sono partiti i lavori nell'autunno scorso. Dopo sei mesi la strada non è ancora finita. Volete sapere quanto è lunga? 800 metri, senza nessun ostacolo naturale. 800 miserabili metri di terreno pianeggiante. Non si può considerare un'incompiuta perché prima o poi verrà compiuta, ma è un esempio di come vanno le cose in Italia.

Quando sarà inaugurata ve lo farò sapere. Che tra l'altro fa molto comodo anche a me.
Ah, a proposito, buona Pasqua a tutti.