martedì 21 febbraio 2012

Finalmente l'emergenza è finita. Ci sono ancora delle chiazze di bianco qua e là, ma la grande nevicata del 2012 è passata alla storia. Ho vissuto giorni chiuso praticamente in casa, uscendo solo quel minimo per dar da mangiare agli animali e scavandomi a forza di palate un sentiero in mezzo alla neve, che poi veniva puntualmente ricoperto. Un sabato sera c'è anche stata una bufera di neve, il blizzard come lo chiamavano, e francamente mi sono sentito un po' come se mi trovassi nel grande nord, domandandomi come facciano quei poveretti che ci abitano a sopravvivere. Non tanto per il freddo, quanto proprio per la difficoltà di muoversi, di procurarsi il necessario, di far fronte anche alle più semplici incombenze quotidiane.
Per fortuna mi ero premunito per tempo: scorte alimentari, il bombolone di GPL pieno, abbondanza di legna e una buona provvista di sigarette, madopo sei giorni non ne potevo più: provavo il forte disagio di essere bloccato, tagliato fuori dal mondo. Tutto intorno a me sembrava addormentato, in animazione sospesa, era come se non ci fosse più nulla di vivo, e quel manto bianco era diventato un ostacolo insormontabile che faceva di me un recluso, e non già solo l'eremita che in qualche modo ho scelto di essere. Il giorno in cui sono uscito per la prima volta con la macchina (gomme termiche, ovviamente) mi è sembrato di rinascere mentre percorrevo a passo di lumaca strade ghiacciate fiancheggiate da cumuli enormi di neve.E ancora una volta, come anche in altre occasioni, ho capito la tremenda forza della natura: si tratti di neve, acqua, terremoto o altro, è sempre pronta a ricordarci che la padrona è lei, e noi semplici sudditi anche un po' presuntuosi.
Come dice una delle mie canzoni preferite (Mother Earth, del gruppo olandese Within Temptation) Madre Terra va avanti per la sua strada senza curarsi di noi: "She rules, until the end of time she gives and she takes... She rules, until the end of time she goes her way".

mercoledì 8 febbraio 2012

Ah, dimenticavo, noi siamo il paese in cui qualcuno ha avuto l'impudenza di accusare, addirittura di trascinare in giudizio, i sismologi per non aver previsto il terremoto dell'Aquila! E' proprio vero, la madre dei cretini è sempre incinta.

martedì 7 febbraio 2012

Ci sto dentro fino al collo da quattro giorni, dunque posso parlare. E in tanti altri posti stanno peggio di me. Questa è una perturbazione epocale. Mai vista tanta neve in vita mia. E non accenna a sciogliersi, perché la temperatura è sempre prossima allo zero. In queste condizioni è obiettivamente difficile intervenire, soprattuto dove non si è attrezzati per queste evenienze. A Roma, per esempio dove non si è persa l'occasione di dare addosso a un sindaco che sarà sì un imbecille, ma che secondo me in questo caso non può essere considerato responsabile dei tanti disagi, quanto meno non di tutti.
Perché non prendersela con gli imbecilli che escono tranquillamente con la macchina pur sapendo che è in arrivo la neve, perché "tanto a Roma quanto mai può nevicare?" Io mi sono attrezzato, ho fatto scorta di viveri, di sigarette, ho fatto il pieno di GPL e di legna ne avevo già in abbondanza, e mi sono preparato a un lungo periodo di immobilità. Sono anche in pensione e non sono stato costretto ad andare al lavoro, ma tanto non ci sarei andato lo stesso, mi sarei preso qualche giorno di ferie o mi sarei arrangiato con i mezzi pubblici. Quegli imbecilli invece sono rimasti per strada, lasciando la macchina magari messa chissà come, e poi si lamentano che il comune non è intervenuto per tempo. Un po' come quelli, altri imbecilli, che si mettono in movimento nel corso di weekend estivi da bollino rosso, rimangono imbottigliati nelle autostrade e poi protestano perché nessuno gli porta l'acqua minerale.
Ma ragazzi, il cervello lo portiamo solo per spartire le recchie, come dicono da queste parti? Secondo me essere un buon cittadino significa anche non mettersi nelle condizoni di creare noi stessi problemi agli altri per trascuratezza o incoscienza. E non pretendere che qualcuno venga sempre in nostro soccorso e gridare allo scandalo se non arriva subito.
Poi, diciamo la verità, in qualche caso si poteva fare di più. Qui da me, per esempio, a parte la strada in cui abito che è una strada vicinale e non pretendo che mi passi lo spazzaneve tutti i giorni, ma la strada statale è in condizioni indecorose. Ci sono passato stamattina ed era ancora una lastra di neve, che questa notte diventerà una lastra di ghiaccio. Niente sale, niente brecciolino, un percorso per spericolati. Idem a Villa Potenza, popolosa frazione di Macerata. Nessuno ha pulito i marciapiedi e bisogna camminare sulla sede stradale.
Però quando piove, piove. Quando nevica, nevica. Quando fa caldo, fa caldo. Che pretendiamo? Una volta le condizioni meteorologiche venivano accettate come un fatto naturale, nessuno faceva titoloni sui giornali, né se ne parlava per giorni alla TV, a meno di catastrofi. Era colpa della natura e basta, oggi è sempre colpa di qualcuno (ma mai di se stessi).
Io la pala ce l'avevo e mi sono spalato un bel po' di neve. Se tutti si rimboccassero le maniche invece di protestare sempre forse l'Italia andrebbe un po' meglio.