lunedì 21 dicembre 2009

Auguri personalizzati

Quest'anno auguri personalizzati. Eh sì, basta con i generici "buon Natale" e "felice anno nuovo", basta con le cartoline virtuali, basta con le letterine.

Al nostro premier auguro una pronta guarigione. Lo dico sinceramente: non si meritava quello che gli hanno fatto, nessuno se lo merita, anche se è un lazzarone. La violenza non è mai uno strumento per fare politica. Che possa rimettersi al più presto, dunque, ma che la smetta anche di fare il poverello d'Assisi in odore di santità. Che pensi di più all'Italia e agli italiani, piuttosto, e di meno a se stesso.

Alla nostra Terra auguro di trovare in futuro governanti un po' meno ottusi e miopi, perché è l'unico posto per vivere che abbiamo e perché dobbiamo pensare anche a chi verrà. Che poi sono i nostri figli, i nostri nipoti e via dicendo.

A tutti coloro ai quali voglio bene auguro una vita lunga, piena e felice, allietata dal dono della buona salute e di una coscienza sempre vigile, nobilitata dal rispetto degli altri e arricchita dal senso dell'ironia. Mai prendere troppo sul serio le cose, si rischia di diventare noiosi.

A me stesso auguro di rimanere come sono, di testa e di corpo. Mi basta quel che ho e non voglio diventare né più saggio né più maturo. Se potessi vorrei diventare un po' più bambino e vedere il mondo con gli occhi di un bambino, gli occhi dell'innocenza, ma l'innocenza è una dote che si perde crescendo, purtroppo, e questa perdita non è mai compensata abbastanza da ciò che si guadagna.
Disse Charlie Chaplin "la giovinezza sarebbe un periodo più bello se solo arrivasse un po' più tardi nella vita". Non aveva mica torto.

giovedì 10 dicembre 2009

Pubblicità natalizie

Si avvicinano le feste di Natale e cominciano a imperversare le pubblicità che più mi infastidiscono: non tanto quelle che reclamizzano panettoni, torroni e altre prelibatezze gastronomiche, quanto quelle che si riferiscono a prodotti da scegliere come regalo per le festività, un'occasione in cui si presume che la gente abbia più soldi da spendere (ma sarà vero, quest'anno?). Profumi, in primo luogo, di marchi alla moda di cui non cito i nomi, tanto li conoscete bene.

Se ci avete fatto caso, gli spot si assomigliano tutti. Primo elemento ricorrente: parlare in francese, quasi che il profumo sia un'esclusiva d'oltralpe. Secondo elemento ricorrente: protagonisti giovani, un po' eterei, efebici, ambigui, con una spruzzatina di malizioso erotismo, omo o etero non importa. Terzo elemento ricorrente: l'uso insistito del bianco e nero, forse perché fa un po' retro e sottolinea il mistero sotteso alla storia. Quarto elemento ricorrente: colonna sonora con musica classica o comunque raffinata, dona quel tocco di eleganza che non guasta mai. Forse ce ne sono altri, ma in questo momento mi sfuggono.

Target: un cliente con i soldi, magari solo quelli della tredicesima, un po' becero e privo di immaginazione, ma che non regalerebbe mai il Pino Silvestre Vidal perché non è chic. Vuoi mettere? Se regali uno Chanel, anche a una persona che usa un altro profumo o che magari non lo usa affatto, ti sei garantito una bella figura, perché così vuole la logica del consumismo al giorno d'oggi. Conta il nome, non il prodotto. E poco importa se è caro. Anzi, questo è un'ulteriore prova di qualità, perché un buon prodotto non può costare poco (ma chi l'ha detto?). Esiste un sistema migliore per turlupinare la gente?  Vendergli a caro prezzo, oltre al prodotto, anche l'illusione di uno status superiore. Chi l'ha inventato è un genio.

Ma poi che sarà mai? A Natale siamo tutti più buoni e più generosi, spendiamo anche per salvare il made in Italy, poi a gennaio si stringerà la cinghia.

Ah, dimenticavo: ancora imperversa il vecchio spot dell'amaro Montenegro. Vi ricordate? Quello degli amici che devono salvare l'antico vaso. Saranno vent'anni che lo vedo e non è mai cambiato. Almeno il signor Montenegro può dire di aver speso poco in pubblicità. Meglio di lui solo il signor Cinghiale, con lo spot del grande pennello che circola ormai da quarant'anni.

Barbara, nipotina mia, ci sei? Non dirmi che parlo male del tuo lavoro, perché non è così. Anzi, i creativi sono degli straordinari affabulatori, pieni di idee e di fantasia. Sono i committenti che mi stanno proprio in quel posto...

giovedì 3 dicembre 2009

Chiudo il discorso sui compleanni

Chiudo il discorso sui compleanni, così per almeno un anno non ne parliamo più.

Ieri ho commemorato il mio. 63 anni portati discretamente, con qualche acciacchetto ma per fortuna con la testa ancora lucida. Da tempo sostengo che a quest'età non c'è più niente da festeggiare, ma questo non significa che la vita sia finita. Certo, invecchiando non si migliora come il buon vino, ma vale sempre la pena di andare avanti, se non altro per curiosità, per vedere quello che ci aspetta.
Pensateci. Ogni giorno può succedere qualcosa. Una nuova invenzione, un nuovo evento, una nuova scoperta, un nuovo prodotto dell'ingegno. Il domani è sempre aperto: si può vincere alla lotteria (se la si gioca, ovviamente) o si può morire di un colpo secco (facciamo le corna). Domani può piovere o può esserci il sole. Domenica la mia Roma può vincere o perdere il derby. Potenzialmente tutto è possibile, c'è un'intera gamma di varianti che possono indirizzare la nostra vita in una direzione o nell'altra, farci diventare allegri o tristi, farci prendere delle decisioni in un senso o nell'altro, che ci porteranno teoricamente chissà dove.

Naturalmente quasi sempre non succede niente di eclatante. Le giornate, con l'approssimarsi della vecchiaia, sembrano un po' tutte uguali, e si finisce con l'adagiarsi in un sereno tran tran che se da una parte può sembrare noioso, dall'altra diventa in qualche modo rassicurante, offrendoci quantomeno delle certezze.

E così ieri, nella mia consueta e breve navigatina casalinga in Internet, ho scoperto con mia grande sorpresa di aver ricevuto tante manifestazioni di auguri. Da Enel, per esempio, e da Vodafone, nonché da un curioso sito (MyHeritage) nel quale ognuno si può costruire il proprio albero genealogico. Per la mia famiglia se ne sta interessando mio cugino Egisto di Terni, che mi segue sempre con affetto (ricambiato). E' bello vedere che qualcuno ogni tanto si ricorda di te...

Anche in Facebook molti mi hanno fatto gli auguri, amici e parenti. Potenza di uno strumento che proprio in questi giorni, come si può leggere nel sito, ha raggiunto i 350 milioni di utenti in tutto il mondo. Qualcosa tipo 6 italie messe insieme, neonati compresi. Internet cresce a ritmo esponenziale, e insieme a lui tutto il mondo che gli gira intorno.

Ecco, bastano questi numeri per farmi venir voglia di campare in eterno e non solo i miseri ...anta che la vita mi concederà.