lunedì 28 marzo 2011

Una pausa di riflessione

Mi prendo una pausa di riflessione.

No, nessuna riflessione, solo un altro piccolo intervento chirurgico, più o meno come quello dell'anno scorso. Sono in lista d'attesa per aprile e dunque da un momento all'altro mi chiameranno (in Ancona, stavolta) e mi daranno una ripulita dove si deve, tipo le pulizie di Pasqua. Lo sapevo che questo mio problema aveva una tendenza a recidivare, e dunque non me ne stupisco più di tanto. Né sono preoccupato perché, come vado sempre ripetendo, si tende ad avere paura delle cose che non si conoscono. Adesso so più o meno quello che mi aspetta e lo affronto con filosofica rassegnazione. Non posso più pretendere, alla mia età, che il mio corpo sia ancora quella macchina perfetta che in buona parte è stata fino a ieri. Mi basta che funzioni anche a regime minimo, e che la testa sia sempre all'altezza. Non chiedo altro.

Curiosamente mi ricovero presso un ospedale geriatrico. Mi fa un po' brutto, e l'ho anche fatto notare al mio medico, il quale mi ha rassicurato dicendomi che ci si trovano ammalati di tutte le età. Gli credo, e in seguito ve ne renderò conto. Mi basterebbe ritrovare quello stuolo di graziose infermiere che c'erano all'ospedale di Bracciano. Ti aiutano a sopravvivere meglio in quello che, a tutti gli effetti, rimane un luogo di sofferenza.

Intanto è arrivata l'ora legale, e già questo contribuisce a sollevarmi non poco il morale. In realtà da un paio di giorni soffro di un feroce raffreddore con tosse e catarro che mi sta distruggendo, e ieri mi sono ritrovato a dover superare una domenica senza calcio in cui non avevo voglia di leggere o comunque di impegnare la testa e non mi reggevo in piedi dalla fiacca. Vi assicuro che è stata dura.

A risentirci fra un po', dunque, spero più pimpante di prima.


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