lunedì 2 novembre 2009

I vizi degli uomini di potere

Ma basta con queste storie di transessuali, di amicizie particolari, di escort, di vizietti più o meno occulti degli uomini di potere! Non se ne può più! Che palle!

Diceva bene ieri un giornalista (Battista, se non vado errato) quando affermava che non c'è più dibattito politico sui giornali. Si parla solo di sciocchezze, di scandalucci da quattro soldi, ci si sguazza dentro, si fanno concessioni a un deprecabile voyeurismo e ci si dimentica di affrontare i temi forti della politica. Ci si dimentica che sono altre le cose che contano. Non ci si scandalizza nemmeno perché il nostro premier si è attaccato alla poltrona con il vinavil ed è disposto a governare anche dalle patrie galere, nell'eventualità (mai così tanto auspicata, ma, ahimé, remota) che prima o poi ci vada a finire.

Il povero M'arrazzo ha fatto la figura del coglione, e prima di lui tanti altri. E il problema non è tanto che abbia tendenze sessuali di un certo tipo (sono affari suoi e della sua famiglia, in definitiva), ma che si sia fatto cogliere con le mani nel vaso della marmellata. Che sia diventato ricattabile. Insomma, che si sia messo da solo nell'impossibilità di governare, tradendo così il mandato dei suoi elettori. E lasciando nella cacca un partito che già di grane ne ha fin troppe.

Ma dico io, ti piace fare certe cose? OK, allora mettiti una bella barba finta, una parrucca, un cappottone e vacci da solo nel cuore della notte, senza farti vedere da nessuno. E invece che ti fa, il buon M'arrazzo? Si fa accompagnare addirittura con l'auto blu! Ma per piacere, allora te la sei cercata! Tanto vale andare in giro con scritto sulla fronte: sono un babbeo.

Se infine mi passate una personalissima concessione al pettegolezzo (ma qui lo dico e qui lo nego), vi confesserò che almeno in questo preferisco Berlusconi. Solo gnocca autentica per lui. Chiamalo scemo!

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