sabato 12 aprile 2008

La superstrada Civitanova-Foligno

Mentre ci prendiamo la nostra brava pausa di riflessione (Riflessione? Che c'è da riflettere? Qui c'è solo da piangere) dopo una campagna elettorale dai toni dimessi e scontati, Berlusconi ripete da 16 anni le stesse cose, e almeno in questo bisogna riconoscergli una certa coerenza, mentre Veltroni imbroglia proponendo un nuovo che nei fatti non c'è, dietro la bella mano di vernice. Gli altri non contano, il mondo va avanti.

E' di qualche giorno fa la notizia che sono stati stanziati i fondi per il completamento della superstrada Civitanova Marche-Foligno. Lo so, alla maggior parte di voi non gliene fregherà niente, ma a me interessa perché significa un collegamento più veloce di questa parte della regione (le Marche sporche, come le chiamano) con Roma, dove ogni tanto, sia pure a malincuore, torno.
Questa superstrada, cominciata... vediamo un po', quaranta, cinquant'anni fa? è una delle grandi incompiute d'Italia. Lunga poco più di cento chilometri, è attualmente completa per circa la metà: giunta alle falde delle montagne (e non le Alpi, si badi bene, ma montarozzi che non arrivano a 1000 metri d'altezza) si ferma, e dopo bisogna proseguire per la vecchia statale, piena di curve, dove se trovi un camion puoi dire ciao alla tua tabella di marcia.

Il fatto è che questa parte delle Marche non ha da anni nessun peso politico. I nostri parlamentari sono stati pochi e scalcinati. Sarebbe bastato, che so, un tipo ameno e disinvolto come lo zio Remo (per gli ignoranti o per i più giovani Remo Gaspari, un pezzo grosso della prima repubblica, più volte ministro) che ha fatto del suo Abruzzo un trionfo di infrastrutture (anche troppe). Quando qui la RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) non sapevano nemmeno che fosse, in Abruzzo c'era. Già, erano i tempi della Cassa del Mezzogiorno...

In compenso adesso da queste parti si stanno progettando ben tre palazzetti dello sport nel raggio di poche decine di chilometri. Crepi l'avarizia. Ed è imminente l'apertura della galleria che passa sotto la città di Macerata.

Solo dove abito io non si muove niente. E' il bello della campagna...

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