lunedì 7 gennaio 2008

Le abbreviazioni dei giovani

Ho avuto notizia, qualche tempo fa, di un sito WEB che si chiama NoKappa (http://www.nokappa.it/index.php), che ha lo scopo di proteggere la lingua italiana dal progressivo imbarbarimento dovuto (anche) al disinvolto linguaggio degli SMS. Quello, tanto per intenderci, che scrive cmq al posto di comunque, kasa al posto di casa, nn al posto di non, xsona al posto di persona, c6 al posto di ci sei e via dicendo.

Comunque la si pensi (e non sarò certo io a mettermi a fare il purista) bisogna ammettere che questa corsa all'abbreviazione ha una ricaduta inevitabile sulla lingua (per il momento su quella scritta, in futuro chissà). Ricaduta non sempre positiva, se è vero che, a un concorso per entrare in magistratura, su 4000 candidati che hanno affrontato la prova scritta soltanto 322 sono stati promossi. I nostri giovani non sanno scrivere. Al punto che uno dei commissari si è domandato come avessero fatto a prendere la licenza media.

Va bene che le ricariche dei cellulari bisogna centellinarle il più possibile, va bene che per scrivere tanti messaggi è necessario abbreviare i tempi, ma è possibile che questi signori non si rendano conto che c'è una certa differenza fra un SMS e un tema d'italiano?

Ne volete un esempio? I commissari si sono ritrovati di fronte a un neologismo mai sentito: "veperata". Ci hanno messo un po' per capire che significava "vexata" (latino) e che il tapino (o la tapina, non so) aveva (giustamente, dal suo punto di vista) sostituito quell'imbarazzante x con un bel per. Non sia mai che dovessero prenderla per ignorante!

Un po' di sane letture non guasterebbero.

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