mercoledì 30 gennaio 2008

Genitore invece di mamma e papà

Leggo e allibisco: http://tinyurl.com/32vhvn.

Per chi non avesse voglia o tempo di navigare, riassumo, anzi cito: "Nelle scuole elementari britanniche sarà proibito usare l'espressione «mamma e papà» e diventerà obbligatorio utilizzare l'espressione neutra «genitori», in modo particolare nelle comunicazioni a casa". Questo perché, secondo un'organizzazione per i diritti degli omosessuali, "l'espressione «mamma e papà» lede i diritti dei genitori omosessuali e favorirebbe pregiudizi anti-gay, inoltre ritengono che i bambini non dovrebbero avere un'idea «convenzionale» della famiglia".

E' una notizia apparsa oggi sul Corriere della Sera, non uno scherzo di carnevale, e mi ricorda vagamente quel galateo per un uso non sessista della lingua italiana di cui parlai l'anno scorso e che prevedeva, tra l'altro, aberrazioni linguistiche tipo "la sacerdote", "la prete" e via dicendo. E noto sempre più spesso, nei messaggi di posta elettronica, come stia prendendo piede l'abitudine di dire "buongiorno a tutt*", dove quell'asterisco cancella il genere: né maschile né femminile, dunque, così nessuno si offende.

E allora un alunno non dovrà più venire a scuola accompagnato dalla madre o dal padre, ma da un genitore, anzi dal genitore A o dal genitore B, come sembra si usi dire. E naturalmente non si potrà più dire "mamma mia", ma magari "genitore mio", né "bello di mamma" ma "bello di genitore". Volete mettere?

Né ci saranno più la festa della mamma o quella del papà, con grande soddisfazione di chi su queste cosiddette feste ci lucra. E poi, diciamocela tutta, alla generazione successiva non si potrà nemmeno più dire "nonno" o "nonna", ma "genitore del genitore" (questo nella fantascientifica ipotesi che una coppia omosessuale possa procreare, naturalmente).

Si potrebbe andare avanti a lungo. Ma il buonsenso che fine ha fatto? E' proprio vero quel vecchio detto: la mamma (pardon, il genitore) dei cretini è sempre incinta.

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