lunedì 12 dicembre 2005

L'era del bla-bla

Viviamo nell'era del bla-bla. Contrariamente al sempre valido adagio "se non hai niente da dire, sta' zitto", oggi si parla e si sparla fin troppo. Le pubblicità delle compagnie telefoniche, in particolare quelle della telefonia mobile, propongono offerte di SMS e conversazioni a prezzi stracciati, quando non addirittura gratis. Mi sono sempre domandato come si faccia a stare tante ore al telefono, e come si faccia a inviare tanti SMS.     

Da parte mia, devo confessare che faccio fatica a comporre un SMS, perché non mi ricordo mai come si separano le parole. E ogni volta che squilla un telefono (mio o di altri, mobile o fisso che sia) ho un moto di stizza. Ma di certo è colpa mia, che non sono al passo con i tempi.
Comunque rimane il fatto che la telefonia, oggi, è una vera gallina dalle uova d'oro. Che poi si tratti anche di una rivoluzione, è tutto da verificare. Le rivoluzioni hanno bisogno di tempo per superare la verifica della storia. Diciamo piuttosto che se lo strumento in sé è buono, può non esserlo l'uso che se ne fa. Ma queste, in una società del benessere in cui l'imperativo è "consumare" o, se preferite, "usa e getta", sono solo parole di un vecchio moralista. Che non ama il rumore, nemmeno quello della voce umana quando parla senza avere niente da dire.

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