venerdì 16 dicembre 2005

Funari contro il fumo

Mi ha colpito l'appello di Gianfranco Funari contro il fumo. E' vero e giusto, non bisogna fumare perché fa male. E ve lo dice un fumatore incallito, con qualche milione di sigarette sulle spalle. Mi domando tuttavia che senso abbia un appello del genere fatto da un uomo che in tempi migliori ha sempre esibito il suo vizio, per di più in spazi pubblici come le platee televisive. Non lo sapeva prima che il fumo fa male? E non lo sapeva di dare il cattivo esempio? Lo sapeva benissimo, ma lui sarebbe stato il primo a ignorare un invito del genere. Perché finché non ci sbatti il grugno, non riuscirai mai a trovare la forza di smettere. E quando ci sbatti il grugno in genere è troppo tardi. Ogni fumatore sa che il suo futuro è a rischio, e in qualche modo sa anche di fare una scelta consapevole. Il meno che gli si può chiedere, pertanto, è un minimo di coerenza, e non tardivi e patetici ripensamenti. Tra l'altro, fumare è un piacere. Se ci mettiamo sopra i sensi di colpa, che piacere è?

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