sabato 15 gennaio 2011

Un'altra partenza per Taiwan

Avrei giurato che venisse avviata la beatificazione di Silvio, non quella di Giovanni Paolo II. Evidentemente, però, qualche marachella di troppo gli ha un po' messo i bastoni fra le ruote. Sarà per un'altra volta.

Qualcuno mi accusa di esaltare troppo il nostro premier. Evidentemente non ha colto l'ironia, o forse sono io che non mi sono fatto capire. Comunque un personaggio come lui non è di quelli che lasciano indifferenti, nel bene e nel male. Il modo in cui mente senza pudore, dipingendosi come un agnellino pasquale nelle grinfie di giudici cattivi, è in qualche modo disarmante. Adesso va dicendo che non vede l'ora di andare in tribunale per difendersi, ma intanto aveva provato a farsi fare la sua bella legge perché ciò non accadesse. A questo punto se la prende in quel posto, come si suol dire, e sono proprio curioso di vedere come andrà a finire.

Ma basta con Silvio. Per una ventina di giorni potrò (quasi) dimenticarmi di lui. La settimana prossima, infatti, parto per Taiwan, vado a trovare il nipotino e mi godrò il bel freddo che da quelle parti non c'è modo di evitare perché le case non hanno il riscaldamento. Non serve, dicono loro, per quel breve periodo invernale in cui la temperatura scende un po' troppo. Ma per Lolo si fa questo e altro.

Non credo che al mio ritorno vi ammorberò con l'ennesimo diario taiwanese. Dopo quattro soggiorni credo di aver esaurito gli argomenti. Se qualcosa di nuovo dovesse toccare le corde del mio cuore o della mia immaginazione, però, non mancherò di rendervene edotti.

E magari aggiornerò le mie fotografie, che sarebbe ora.

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