lunedì 17 maggio 2010

Leggende metropolitane

Fra le leggende metropolitane che circolano le più affascinanti sono quelle relative alla presunta falsità della morte di personaggi celebri. Elvis Presley, tanto per cominciare. Oppure John Kennedy, o Moana Pozzi. Se ne parla da sempre, e non si è mai riusciti a stabilire quanto di vero ci sia. Ma l'esistenza di un complotto vero e proprio ordito dall'alto per eliminare fisicamente personaggi scomodi facendo apparire la loro morte come un evento naturale è qualcosa che non conoscevo. Una leggenda metropolitana anch'essa, forse, ma l'altra sera ho visto su un canale Sky un interessante servizio a cura di Carlo Lucarelli che mi ha lasciato di sasso.

J27. Così si chiamerebbe questo complotto, organizzato a quanto pare dalla Cia. J dall'iniziale del nome o del cognome delle vittime, 27 dall'età in cui sono state uccise.
Qualche esempio? Janis Joplin, Jimi Hendrix, Brian Jones, Jim Morrison, e più tardi John Lennon e Kurt Cobain. I primi quattro sono morti per cause apparentemente naturali (overdose, per lo più), quando non avevano compiuto ancora 28 anni e tutti a cavallo fra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta. John Lennon ne aveva un po' di più, ma aveva la J, mentre Cobain non aveva la J, ma aveva 27 anni.

Pare che a capo di questa segretissima sezione della CIA ci fosse, proprio in quegli anni, un signore la cui figlia era morta giovanissima per droga. Sconvolto dalla perdita, aveva organizzato una sorta di personalissima crociata per eliminare coloro che riteneva cattivi maestri per i giovani.
Ma non finisce qui. Nella primavera del 1971 Jim Morrison era a Parigi. Pare che si fosse rifugiato in Europa perché aveva sentito puzza di bruciato. Il 3 luglio di quello stesso anno fu trovato morto nella vasca da bagno della sua casa parigina. Causa ufficiale della morte: overdose. Nessuna autopsia.
Questa la storia come ci viene raccontata. Ma Lucarelli ce ne racconta una diversa. Morrison si sarebbe messo d'accordo con la CIA per inscenare una finta morte, sottoporsi poi a un trapianto facciale e riciclarsi come uomo e musicista completamente nuovo.

E lo sapete con quale nome sarebbe rispuntato? Con quello di Barry Manilow, cantante pop di grande successo commerciale (soprattutto con una canzone chiamata "Mandy", ve la ricordate?), guarda caso emerso dal nulla proprio nel 1973, quando Morrison avrebbe terminato di farsi cambiare i connotati. Stesso anno di nascita (1943), stessa corporatura, stessa impronta vocale.
Due modi di concepire la musica che diversi non si può, ma tant'è. Ci sono diverse testimonianze in merito, addirittura di persone che sostengono di avere parlato con lui.

Leggende metropolitane, appunto. Crederci o meno è sono un atto di fede, in fondo.

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