lunedì 10 maggio 2010

Dove eravamo rimasti?

Vediamo un po'. Dove eravamo rimasti?

Ne sono successe di cose in Italia e nel mondo in questi ultimi tre mesi. Politicamente abbiamo avuto il significativo risultato delle elezioni amministrative, con il centrodestra che impazza, la Lega che alza la testa e gli altri che si leccano le ferite. Il nostro premier si sta preparando una strada tutta in discesa per quando mollerà le redini della politica per mettersi a fare il presidente della repubblica. Mica scemo, però, bisogna dargliene atto. Scemi noi, magari, che gli abbiamo creduto e lo abbiamo votato (non io, ma insomma la maggioranza degli italiani). Quello che non capisco è come si faccia a votarlo ancora. Ormai ha scoperto le carte, eppure la sua popolarità non accenna a diminuire. Siamo un popolo di autolesionisti? Certo, l'alternativa non è incoraggiante, ma di fronte ai rischi (a questo punto concreti) di un vero e proprio sfascio delle istituzioni democratiche forse converrebbe davvero turarsi il naso e provare a cambiare prima che sia troppo tardi. Questa gente è pericolosa, ignorante e pensa solo agli affari suoi. E ha anche una bella faccia tosta, come ha dimostrato il caso del ministro Scaiola (qualcuno può credergli quando dice che non sa con quali soldi si è comprato casa?).

Economicamente la crisi non molla la presa, naturalmente sui più deboli perché quelli che stanno bene se ne fregano, anzi forse ci guadagnano pure. Adesso si è aggiunto il problema della Grecia. Io già sono da sempre contrario all'euro, e sull'Europa unita mi pare di aver già detto che è stata fatta sulle nostre teste, una realtà astratta costruita a tavolino che non ha mai funzionato e non funzionerà mai. Almeno non come mi aspetterei. Le realtà durature nascono dal basso, dalla autentica volontà dei popoli. Non ci hanno nemmeno mai chiesto se volevamo questa Europa, o come la volevamo. Se poi facciamo entrare cani e porci senza uno straccio di garanzie, allora il minimo che ci si può aspettare è che questo meccanismo perverso s'inceppi alla prima difficoltà. E noi paghiamo.
Per il resto terremoti, vulcani che eruttano fumo e bloccano gli spazi aerei, navi che inquinano i mari, guerre, attentati e violenze. Tutta roba già vista, l'unica novità è il vulcano islandese (forse è un po' incazzato anche lui e reagisce a modo suo).

Calcisticamente l'Inter rischia davvero di vincere tutto. E' la conferma che alla fine i potenti hanno sempre la meglio. Pensare che una Roma qualsiasi, messa su con quattro soldi, abbia potuto contendere il titolo a una squadra che costa dieci volte tanto sembrava una cosa impossibile, ma è successa. Tanto però vinceranno i neroazzurri e quello rimarrà in archivio. Amen.
Adesso ci aspettano i mondiali del Sudafrica. Vi faccio una previsione, anzi due: l'Italia supererà a fatica il girone eliminatorio (se pure ce la farà) e poi uscirà ingloriosamente. Vincerà l'Inghilterra, con Argentina e/o Brasile in finale. O forse la Spagna.

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