sabato 2 maggio 2009

La memoria

C'è una donna, negli Stati Uniti d'America, che si ricorda nei dettagli ogni giorno della sua vita a partire dall'età di otto anni. Se uno le chiede: che hai fatto il giorno 2 maggio 1989?, lei ti risponde per filo e per segno, e ti dice pure che tempo faceva quel giorno. Naturalmente è impossibile verificare che dica il vero quanto a ciò che faceva, ma è stato accertato che per quanto riguarda gli aspetti meteorologici ci azzecca sempre.

Io non mi ricordo nemmeno quello che ho mangiato ieri a pranzo.

La memoria è una cosa strana. Tanti anni fa ho conosciuto un tizio (un inglese) il quale affermava di ricordare la sua nascita, o meglio le sensazioni provate nel momento in cui è venuto al mondo. Diceva che si trovava a suo agio, caldo e protetto dentro l'utero, e che poi si è sentito proiettare verso l'esterno, e non aveva nessuna voglia di uscire, e poi ha sentito freddo e ha visto tanta luce.
Non credo che mentisse. Era una persona seria, e non ci guadagnava nulla da una menzogna.
Anch'io ho dei ricordi molto antichi, frammenti isolati ma piuttosto nitidi di quando avevo pochi anni. Mi rivedo ancora in una casa di Viale del Vignola dove i miei si stavano trasferendo, c'erano i muratori che stavano mettendo le mattonelle e per terra era pieno di segatura. Io giocavo con una spazzola che per me era un'automobile e tracciavo strade in mezzo alla segatura. Avrò avuto quattro o cinque anni.

Ce ne sono altri, ma ve li risparmio. Il punto è, però, che delle capacità intellettive che possediamo ne sfruttiamo solo una minima parte; per lo più rimangono latenti nel cervello, che immagazzina comunque tutti i dati ma che spesso non è in grado di restituirceli. Anzi, siamo noi che non sappiamo andarli a recuperare. Mio padre leggeva un libro saltando da una parola all'altra: in pratica individuava le parole significative e saltava quelle superflue. Non so come facesse, ma così riusciva a finire un libro in un tempo assai più breve di quanto, per esempio, non faccia io, che anzi, spesso devo tornare su quanto ho già letto perché non mi ricordo più niente.

A proposito di memoria il mio amico Philip K. Dick scrisse un racconto nel quale si ipotizzava che fosse possibile impiantare dei ricordi nel cervello di un uomo, il quale poteva ricordare nei minimi particolari cose che non aveva mai fatto: un'avventura spaziale, un bel viaggio, un'esperienza amorosa e via dicendo. Ne hanno tratto un film fracassone, Total Recall - Atto di forza, con Arnold Schwarzenegger e una Sharon Stone alle prime armi.

Sarebbe bello farsi impiantare ricordi, solo quelli belli, però. E magari farsi cancellare quelli brutti.

Nessun commento:

Posta un commento