sabato 4 aprile 2009

Comincia la quinta stagione di Lost

Lunedì comincia su Sky la quinta stagione di Lost.

Sono un Lost-maniaco, o se preferite un Lost-addict, mi pare di averlo già detto. Per me Lost è la più straordinaria fiction televisiva che mente umana abbia mai concepito. Oggi voglio provare a farvi capire quanto vi sbagliate se non la pensate come me.

C’è un aereo di linea in viaggio da Sydney a Los Angeles che si spezza in tre tronconi sopra un’isola del Pacifico. Due di questi tre tronconi finiscono in una diversa parte dell’isola, e alcuni passeggeri si salvano fortunosamente. I 48 del troncone di testa cercano di organizzarsi in attesa dei soccorsi.

Sembrerebbe il classico disaster movie a lieto fine, ma non è così, e per una serie di motivi.

1. Nessuno può sapere dove si trovino i sopravvissuti perché l’aereo, prima di spezzarsi, è andato fuori rotta di parecchio, e non sembrano esserci modi per comunicare con il mondo civile. Inoltre qualcuno non vuole che l’isola venga scoperta. Qualcuno invece sì, ma per motivi diversi.

2. Nell’isola ci sono presenze inquietanti (orsi polari, un mostro di fumo che appare e scompare, il piede di una statua gigantesca con quattro dita, il relitto di una nave settecentesca in mezzo alla giungla, strane botole che conducono in laboratori sotterranei, computer antiquati che ancora funzionano, e quant’altro.) Inoltre ogni tanto appare qualcuno che dovrebbe essere morto. E’ un luogo dove avvengono miracoli, come dice uno dei protagonisti.

3. L’isola non è disabitata come si crede. Ci sono degli altri occupanti (gli Altri, appunto) con intenzioni tutt’altro che amichevoli, e soprattutto tutt’altro che chiare. E prima di loro ce ne sono stati altri ancora, impegnati in un misterioso esperimento di immane portata che forse è fallito, forse no.

4. Curiosamente, fra quelli che dovrebbero essere dei perfetti sconosciuti a bordo di un normalissimo volo transoceanico, emergono pian piano inaspettati rapporti, di parentela o di semplice conoscenza, precedenti alla loro disavventura. Come se qualcuno o qualcosa li avesse volutamente messi tutti insieme su quell’aereo a loro insaputa in una sorta di incomprensibile disegno cosmico.

5. Ci sono persone potenti che hanno intenzioni insospettabili su quell’isola e sui suoi abitanti. Persone in grado di portare in fondo all’oceano un finto relitto di aereo con tanto di cadaveri veri per dimostrare che non c’è stato nessun superstite. Ma ci sono anche persone potenti che vogliono difendere l’isola. Da che cosa, ancora non si sa.

6. L’isola non è quello che sembra. E’ come un’entità dotata di volontà propria, e c’è chi dice che possa essere addirittura la chiave per salvare il mondo dalla distruzione. Quando alcuni riusciranno fortunosamente a tornare a casa, si scopriranno tutti infelici, e si renderanno conto di aver commesso un errore. Non era destino che se ne andassero dall’isola, e l’isola li rivuole indietro. Il perché non si sa, e non si sa nemmeno il come, dal momento che nel frattempo l’isola è stata “spostata” (Nello spazio? Nel tempo? E’ solo una delle tante domande).

Questo, per sommi capi, nelle prime quattro stagioni. Con una quindicina di personaggi tutti di grande spessore, ai quali ci si affeziona inevitabilmente. Nessuno tutto bianco o tutto nero. Non ci sono buoni e cattivi, ognuno ha le sue luci e le sue ombre, e soprattutto cambia, evolve nel tempo. E dopo un po’ nessuno è più quello che era (o che sembrava) prima, e qualcuno ancora non si capisce bene chi sia veramente, perché la linea di confine fra bene e male è davvero molto sottile.

Che altro aggiungere? In 85 episodi i creativi di Lost (Abrams, Lindelof e Cuse) hanno costruito un giocattolo affascinante pieno di domande e (al momento) con poche risposte. Sfoggiando a piene mani citazioni erudite di ogni tipo, che ne fanno comunque un prodotto sofisticato e ambizioso. Hanno promesso che nelle restanti due stagioni daranno le risposte che mancano, e che alla fine sarà tutto spiegato.

Lo spero vivamente, per la mia salute mentale.

Ah, e per chi non ha il satellite, Lost viene successivamente trasmesso in chiaro da Rai Due, anche se in orari un po’ bizzarri.

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