martedì 11 aprile 2006

Risultati elezioni 2006

E così questa kermesse elettorale è finita, forse. Salvo ricorsi, contestazioni, richieste di nuove elezioni. Proprio quello che non ci voleva per un'Italia già debole. Quasi tutti potranno affermare di aver vinto, e qualcuno a buon diritto. Un ritornello che già conosciamo. Mi sia concessa solo qualche personalissima osservazione.

I sondaggisti hanno fatto la più magra figura che si ricordi. Non ne hanno azzeccata una. Si giustificano col dire che questa è la scienza statistica e che loro non possono farci niente. Bene, allora a che servono i sondaggi? Se la statistica è quella cosa per cui, se tu mangi due bistecche e io nessuna, è come se ne avessimo mangiata una a testa, allora non so che farmene. Tutti a casa, la prossima volta, e quei soldi (miliardi, mica bruscolini) si risparmino per iniziative più degne.
A mezzanotte di ieri sera, nove ore dopo la chiusura dei seggi, ancora non c'erano i risultati definitivi, non dico per la Camera, ma nemmeno per il Senato. E questo in una tornata elettorale in cui non c'era nemmeno il voto di preferenza. Che fa questa gente, dorme? Oppure è il Viminale che non funziona? In ogni caso c'è qualcosa da rivedere. Questi strampalati meccanismi per cui se al Senato la maggioranza sia pur risicata degli italiani vota per X, rischia di vincere Y a seconda dei risultati nelle varie regioni, mi sembra un'emerita fesseria. E non mi convince nemmeno il premio di maggioranza alla coalizione che vince alla Camera. Io sono per le cose semplici. E allora viva il semplice proporzionale di una volta, duro e puro, magari con sbarramento. Basta con queste accozzaglie di partiti e movimenti improbabili. Fra qualche secolo, quando saremo diventati una nazione politicamente matura, potremo tornare al maggioritario.

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