lunedì 3 aprile 2006

Il caso Tommaso Onofri

Ahi, com'è forte la tentazione di dire "al rogo, al rogo!" quando si sentono brutte storie come quella del piccolo Tommaso. Per me (per tutti, spero) è impensabile già solo l'idea di rapire un bambino, di strapparlo alla sua famiglia, di creargli nel migliore dei casi un trauma dal quale forse non si riprenderà mai. Figuriamoci ucciderlo, o lasciare che, per imprudenza, menefreghismo o semplice incapacità, perda la vita. Ce l'ho avuta anch'io quella tentazione, e ce l'ho ancora, mi impedisce di cedervi non tanto l'idea che ogni criminale sia redimibile (hanno voglia a redimersi, gli assassini di Tommaso) quanto la prospettiva che, una volta aperta la porta, diventi impossibile richiuderla

E allora che dire? Niente. Spero solo che fra qualche anno, fra benefici di legge, buona condotta e condoni, non ce li ritroveremo fra i piedi riaprendo le stucchevoli tavole rotonde sulla giustizia ingiusta. E' troppo chiedere che esseri così abominevoli crepino in galera?

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