giovedì 3 settembre 2009

Un mondo paranoico

Viviamo in un mondo che sta diventando paranoico. E non mi riferisco alle isterie del nostro premier, che pure meriterebbero un discorso a parte. Ma, poverino, ce l'hanno tutti con lui, perciò stavolta lo lascio in pace.

No, mi riferisco alla moda (ma vogliamo chiamarla mania?) del salutismo a tutti i costi. Nata sull'onda lunga del mai troppo deprecato movimento New Age, sta dilagando come un'onda in piena: dal fitness (ma vogliamo chiamarlo benessere?), con gente che fa jogging in mezzo al traffico, palestre e centri di abbronzatura che nascono come funghi, all'alimentazione (l'altro giorno ero in un supermercato e ho contato uno scaffale con cinque ripiani - per un totale di circa quindici metri lineari - tutti dedicati agli yogurt e prodotti similari, mentre il buon vecchio latte è relegato in un angolino con un paio di metri di scaffali se va bene), dall'igiene personale (Amuchina portatile per lavarsi le mani in continuazione, il Napisan che una volta serviva a pulire i pannolini dei neonati e oggi igienizza anche gli alimenti, perché naturalmente non basta sciacquare frutta e verdura sotto l'acqua corrente, ci mancherebbe) a tutta una serie di pratiche alimentari che vanno dal semplice vegetarianesimo (che a me già fa rabbrividire, ma vabbe', lo rispetto perché dietro c'è un'ideologia condivisibile) per arrivare ai modi più estremi per farsi del male (tipo il veganesimo, la macrobiotica, il digiuno terapeutico e via dicendo). Tanto vale nutrirsi con una bella  flebo nel braccio.
E così se vai in giro a dire che ti sei mangiato una magnifica bistecca alla fiorentina o un bel piatto di bucatini all'amatriciana, poco manca che ti prendano per matto. Se poi ci aggiungi che hai innaffiato il tutto con un bel quartino di vino, apriti cielo! Io, personalmente, ci aggiungo spesso anche un bicchierino di limoncello, ma non ditelo in giro altrimenti qualcuno potrebbe lapidarmi.
E poi: la birra analcolica, il latte ad alta digeribilità, la Coca-Cola senza zucchero o senza caffeina, integratori alimentari, regolatori dell'intestino, la pasta di riso, l'olio di riso, le bistecche di soia, il latte di soia, il formaggio di soia, la riscoperta di strani prodotti della terra che erano giustamente caduti nel dimenticatoio, e il diluvio di prodotti integrali, venduti a prezzi offensivi anche nelle farmacie. Già, perché l'industria del salutismo ci si ingrassa alla grande.

A proposito di farmacie: adesso proliferano anche le cosiddette parafarmacie, perché le persone hanno sempre bisogno di mandar giù qualche medicinale, anche quando stanno benissimo e il loro organismo (o magari il semplice buon senso) potrebbe fornirgli tutto quello che occorre. Un po' come la coperta di Linus: se non ce l'hanno si sentono perduti.

E poi lo zucchero! Qualcuno usa ancora lo zucchero? Io non vedo più nessuno che metta lo zucchero nel caffè. Magari un dietor, o lo zucchero di canna o qualche altra porcheria. Oppure rigorosamente amaro.

Insomma, pian piano stanno scomparendo tutti i sani, semplici piaceri della vita. Il palato è diventato un optional che non si sa bene a che serva. Si vuole campare più a lungo, ma in modo quasi ascetico, punitivo, e così la vita perde sapore, e allora che gusto c'è?

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