venerdì 12 dicembre 2008

Piove, governo ladro!

Piove, governo ladro! Così si diceva una volta, e dal momento che nei detti popolari c'è sempre un sottofondo di verità bisogna dedurne che la disaffezione dei cittadini nei confronti dei suoi governanti non è cosa di adesso. Anche se tutto autorizzerebbe a pensare che invece l'abbia provocata la pochezza degli ultimi governi che si sono succeduti in Italia.

Be', comunque piove da ieri, dalle mie parti, e a Roma non stanno messi meglio, ma per continuare con la mia metafora meteorologico-politica, facciamo un salto indietro di quasi mezzo secolo.
1962. In quell'anno uscì un film che avrebbe fatto epoca. Si chiamava "Il sorpasso", era diretto da Dino Risi e interpretato da un mostruoso Vittorio Gassman, insieme a Jean-Louis Trintignant e Catherine Spaak. Mi è capitato di rivederlo qualche giorno fa in TV e mi ha lasciato di stucco. Ci ho ritrovato dentro l'Italia felice e ottimista di allora, abbagliata dal boom, quando governavano i democristiani, i soldi giravano, il twist impazzava e tutto sembrava a portata di mano. Ci ho anche trovato me stesso sedicenne, nei panni dello studentello impacciato e secchione che si lascia sedurre dal cialtrone di turno. Perché anch'io ero un po' come lui, e cercavo di esorcizzare la mia timidezza frequentando amici più "scafati". Che poi ogni tanto mi hanno anche mollato qualche fregatura.
Ma insomma, tornando all'Italia degli anni sessanta, era davvero un mondo pieno di ottimismo e di fiducia, in cui l'invadenza dei media non era ancora così forte e dunque non ci ritrovavamo fra i piedi ogni giorno le avvilenti pantomime del potere, e gli uomini politici ci sembravano tutti belli e buoni, a parte qualche scandaletto ogni tanto che poi moriva lì.

Il sessantotto era ancora di là da venire, Kennedy era ancora vivo e la RAI aveva un solo canale, da cui faceva il bello e il  cattivo tempo. Niccolò Carosio esclamava a bassa voce "quasi gol", Mike Bongiorno e Giulio Andreotti già imperversavano (saranno mica eterni?), il Brasile di Pelè vinceva il Campionato del mondo in Cile, dove gli italiani furono presi a calci in culo. Io cominciavo allora a fumare, in quella sorta di rito di iniziazione che un tempo era quasi d'obbligo.
E Gassman diventò un modello che molti, dopo, purtroppo hanno imitato.

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