venerdì 22 febbraio 2008

L'incomprensibile mondo dell'economia

Avevo quattro soldi da parte, investiti diversi anni fa. Quando mi sono accorto che la somma, rispetto all'inizio, era rimasta più o meno la stessa mi sono detto che forse non era stato un grande investimento. Così ho cambiato. Mi hanno dato un pacco di carte grosso come un elenco telefonico, con un mucchio di cose scritte sopra che mi sono ben guardato dal leggere. Dicono che è a tutela dell'investitore, ma in realtà è scritto in un linguaggio da iniziati. Ho perso mezz'ora a compilare moduli, a rispondere a domande per valutare il mio profilo di rischio, a firmare autorizzazioni di ogni sorta. Guadagnerò qualche euro di più, la mia vita non cambierà, e mi ritroverò a meditare sul misterioso mondo dell'economia.

Non so se ci avete fatto caso, ma è diventata una mania. Le banche aprono nuovi sportelli come funghi, si accorpano, formano cartelli sempre più grandi, sembrano moltiplicarsi come per un moderno miracolo dei pani e dei pesci, le finanziarie sono più numerose dei fruttivendoli, dovunque ci sono agenzie di brokeraggio, il mondo è pieno di consulenti in giacca e cravatta che parlano per enigmi, la televisione ci propina in continuazione servizi sulle borse di tutto il mondo, parlando di Dow Jones, Nasdaq, Mibtel, Standard and Poors e di altre incomprensibili entità.
E' un mondo di folli, un mondo in cui le regole sfuggono a ogni logica, i soldi sono virtuali e forse anche le persone che lo popolano. Ogni tanto si bruciano miliardi per motivi che gli ingenui come me non riusciranno mai a capire, si vive perennemente sull'orlo del baratro eppure tutti continuano a correre come formiche, ipnotizzati dal miraggio dell'investimento perfetto.

In realtà di perfetto non c'è niente, è solo un grande baraccone popolato da istrioni in cerca di vittime. In realtà basterebbe accontentarsi di quello che si ha, e forse la vita sarebbe migliore.

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