martedì 13 novembre 2007

La morte di Gabriele Sandri

A me questa storia dell'omicidio del giovane tifoso laziale di domenica scorsa non mi convince per niente. Cerchiamo di ricostruire la situazione: ci sono alcuni occupanti di due o tre macchine che si mettono a litigare in una piazzola dell'autogrill, per motivi banali legati al tifo calcistico o forse per altre ragioni. Volano parole grosse, magari qualche cazzotto. Dall'altra parte dell'autostrada, a settanta, ottanta metri di distanza (forse più), c'è un agente della polstrada che, non si sa in quale modo misterioso, capisce che sta succedendo qualcosa. Chiunque avrebbe pensato che da quella distanza è praticamente impossibile intervenire, e invece questo agente che fa? Tira fuori la pistola d'ordinanza e spara un colpo in aria.

E già qui non si siamo. Perché io credo che un colpo d'arma da fuoco sparato da così lontano, con le macchine che nel frattempo sfrecciano sull'autostrada nei due sensi di marcia non si possa nemmeno sentire, e comunque sarebbe del tutto ininfluente a sedare l'eventuale rissa in atto.
Non contento, l'agente si mette a correre (verso dove?) e (secondo la sua versione) mentre corre parte un altro colpo che ferisce mortalmente il povero Gabriele Sandri che stava dormendo in macchina. Secondo un testimone, invece, l'agente si sente improvvisamente l'eroe di un telefilm americano e punta l'arma a braccia spianate per mirare alle gomme di una macchina che nel frattempo sta partendo, perché la rissa non c'è più. Con il drammatico esito che conosciamo. Come se dall'altra parte ci fossero dei terroristi o degli spietati delinquenti che bisogna fermare a tutti i costi.
Ma stiamo scherzando? Non c'è proporzione fra l'evento in sé e la reazione dell'agente. Che per di più si trova in un luogo presumibilmente affollato, e non è (a quanto ci dicono) un pivello né una testa calda.

E allora? Allora non lo so, ma mi sembra tutto così assurdo, così insensato, così stupido! Morire in quel modo a ventotto anni è davvero una incredibile, tragica, sfortunatissima fatalità. E non riuscire a spiegarsela non fa che peggiorare la cosa.

E se ci fosse qualcosa che non ci vogliono dire?

Ah, tutto quello che è successo poi, a Bergamo e a Roma, è solo l'ennesimo esempio della becera stupidità di frange estreme del tifo (probabilmente manipolate) che non si vuole spazzare via una volta per tutte. Forse perché a qualcuno fanno comodo.

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