sabato 29 settembre 2007

La fantasia dei pubblicitari

Ma chi l'ha detto che i finlandesi usano in modo massiccio il chewing-gum allo xilitolo? E l'antico vaso che deve essere salvato da anni? E il detersivo marsiglia che puzza come il peggior sapone di quando ero piccolo? E lo scoiattolo che emette sbuffi d'aria gelida da orifizi indecorosi? E le automobili che volano attaccate a palloncini? E la bambina il cui papà lavora nel mulino bianco?

Certo che la fantasia dei pubblicitari è davvero incredibile. A volte ai limiti del buon gusto, spesso provocatoria, quasi sempre spudorata e menzognera, ma che fa? Tanto la gente accetta tutto, e non di rado se ne fa condizionare. La pubblicità crea bisogni che non ci sono, costruendo un consumatore a sua immagine e somiglianza. E spesso vede più lontano.

Mi ricordo che qualche anno fa, nel vedere gli spot della Telecom con Massimo Lopez nella veste di condannato a morte che aveva diritto a un ultimo desiderio e sceglieva di parlare al telefono con qualcuno, prolungando la telefonata all'inverosimile, mi domandavo che senso avesse incentivare la conversazione telefonica. Concepivo ancora il telefono come uno strumento di comunicazione, e non di conversazione.

Che ingenuo che ero! La situazione di oggi è sotto gli occhi di tutti, e dunque aveva ragione Telecom, che ci aveva visto lungo.

Io invece ci vedo corto, e provo ancora nostalgia per i semplici spot di una volta: Omo lava più bianco, Ava come lava eccetera.

Mi sorprendo anche a vedere con piacere quella che forse è la pubblicità più vecchia ancora trasmessa in TV: la scenetta del ciclista che attraversa la città con un enorme pennello, e un vigile lo ferma e gli chiede che cosa stia combinando. Il ciclista risponde: "Devo dipingere una parete grande, ci vuole un pennello grande". E il vigile: "Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello. Cinghiale!"
Be', sarà stupida, ma mi fa ancora ridere. E' abbastanza naif da poter reggere anche a distanza di anni.
Però la raccomandazione rimane: quando comprate un prodotto, ricordate che pagate anche l'eventuale pubblicità. Poi non lamentatevi che non arrivate a fine mese (altro tormentone che rispunta fuori ogni settembre, che palle!).

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