martedì 20 maggio 2008

Benedetto sia il computer

E che capperi! Splinder è in manutenzione, mi dice di riprovare fra un po'. Ho riprovato fra un po', ma era sempre in manutenzione. Poi, dopo diversi giorni, mi sono rotto e ho provato a entrare lo stesso. Eccomi qua.

Tutta questa storia, però, mi ha dato da pensare. Vi è mai capitato di non avere la connessione  magari per un guasto alla linea telefonica, o di ritrovarvi con il computer che all'improvviso non si avvia o, peggio, va in crash?  Be' , a me sì. E in quei momenti sono tornato indietro di vent'anni almeno, quando tutte queste diavolerie non esistevano.

Allora i libri si catalogavano con la macchina da scrivere, sulle belle schedine di formato internazionale con il buco rotondo sotto. Le trovate ancora, nelle biblioteche, magari piene di correzioni e di aggiunte, insieme a quelle di una volta, manoscritte in bella calligrafia.
Allora le traduzioni si battevano anch'esse a macchina, e se ti sbagliavi giù a correggere di gomma o di bianchetto, e poi a riscrivere sopra, sperando che nel frattempo il foglio non si fosse spostato sul rullo. Quanto a revisioni finali, nemmeno a parlarne. E poi una bella busta, il francobollo e via alla posta, sperando che il plico non si perdesse per strada.

Allora le lettere si scrivevano a mano, magari su carta intestata, e se era una lettera d'amore si attendeva con ansia il postino per vedere se avevamo ricevuto risposta.

Allora le ricerche si facevano sulle enciclopedie (e chi non ne aveva una in casa, magari modesta?). Se c'era da pagare il bollo dell'auto o l'abbonamento alla televisione si andava alla posta e si facevano anche lunghe file in uffici brutti e squallidi, con impiegati brutti e squallidi (oggi gli uffici postali sono diventati dei veri e propri bazar pieni di libri, DVD, elettrodomestici e gadget vari, ma non si capisce mai dove bisogna mettersi in fila, perché non ci sono più quelle scritte belle e chiare di una volta tipo CONTI CORRENTI, RACCOMANDATE, PACCHI eccetera. No, oggi c'è scritto PRODOTTI BANCOPOSTA, ma che diavolo significa? Vabbe', questa è un'altra storia, però).
Insomma, il mondo è cambiato e non lo scopro certo io. Ma siamo cambiati anche noi e certe volte mi sorprendo a ricordare com'ero, che cosa facevo, come mi mettevo in relazione con la vita e con gli altri, e non mi riconosco più. Era un'altra persona, quella, e non solo perché più giovane, ma proprio perché viveva e pensava in ossequio a regole del tutto diverse, con ritmi diversi, con un approccio diverso alla realtà. Che credeva di correre e invece camminava come una lumaca.
Insomma il computer è stata la vera rivoluzione del ventesimo secolo. Non l'automobile, non la televisione, non il volo nello spazio, non la carta igienica (come mi diverto a dire ogni tanto). No, il computer, quella macchina che tutti voi avete a casa, sempre più piccola, sempre più potente, sempre più padrona della nostra vita.

Benedetto sia il computer, dunque, e la rete sua fedele alleata.

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