mercoledì 17 ottobre 2007

Andrò in pensione il più tardi possibile

Accidenti, non scrivo niente da una decina di giorni.

Il fatto è che, dovendo collegarmi dalla biblioteca, mi tocca sottrarre tempo al mio lavoro, e questo, per un tipo come me, è inaccettabile. Scendo a compromessi con me stesso perché non posso fare altrimenti, e poi magari moltiplico il mio impegno lavorativo, ma c'è sempre quel diavoletto dentro che mi rimprovera e mi richiama all'ordine.

E a proposito di lavoro, sento tanta gente che non vede l'ora di andare in pensione. Anche gente che non fa lavori usuranti. Pare che la stragrande maggioranza degli italiani faccia lavori che non gli piacciono, e questo è molto triste, perché a pensarci bene significa vivere male una parte consistente della nostra vita di adulti.

Io invece ho sempre fatto lavori che mi piacevano, in mezzo a carte e libri, e in questo sono evidentemente un uomo fortunato. Infatti andrò in pensione il più tardi possibile, e spero per allora di avere la connessione veloce anche a casa.

Da quanto ho capito, in base al nuovo accordo sul welfare (altro anglicismo del tutto gratuito) potrò andare in pensione dal 2013.

Se camperò ancora.

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