martedì 21 marzo 2006

Miracoli per creduloni

Un'altra madonnina che piange lacrime di sangue, dopo quella di Civitavecchia del 1995 (forse la più famosa) e molte altre sparse un po' in tutta la penisola. Qualche giorno fa è toccato a Forlì.

Non mi stupisce che la credulità popolare avalli questi fenomeni che qualsiasi buon prestigiatore è in grado di riprodurre senza difficoltà. Non mi stupisce perché la gente ha bisogno di credere, perché credere è rassicurante, e la fede è una grande compagna di fronte alla quale è anche lecito sospendere le funzioni del cervello e privilegiare quelle del cuore. Mi stupisce invece che per l'ennesima volta queste teofanie (mai sentito il termine "teofania"? Significa "manifestazione della divinità") si verifichino sempre in presenza di contadini, pastorelli e in genere rappresentanti del sottoproletariato più semplice e credulone. Oppure di bambini e adolescenti. A quando un'apparizione, una bella lacrimazione davanti, che so, a Umberto Eco, o Margherita Hack, o Piero Angela? O magari davanti a qualche uomo politico, in modo che lo illumini e gli indichi la retta via? Nel qual caso sarei anche disposto a credere al miracolo (dell'uomo politico che si converte, beninteso, non della statua che piange).

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