Eccoci di nuovo al mitico 29 settembre. Stagione irripetibile, quella, almeno dal punto di vista musicale. Oggi compie gli anni il nostro presidente del consiglio (rigorosamente minuscolo, perché ha davvero spianato al suolo la dignità dell'istituzione) e la mia amica Maria Teresa, di cui non rivelo gli anni ma che da sempre ne dimostra molti meno di quelli che ha. Un po' come succede a tutte le donne, che sembrano non invecchiare mai. O magari siamo noi ometti che per galanteria le aduliamo.
Buffa, questa storia dell'età. Tutti si affannano a nasconderla, a sembrare più
giovani, a ingannare se stessi e gli altri. Sono stati inventati i prodotti più
improbabili per ringiovanire (almeno all'apparenza): creme, miscugli, lozioni,
pillole, sciroppi, pomate, cosmetici, bibitoni e porcherie varie che promettono
miracoli, ma che in realtà ingrassano chi li produce. Il mito dell'eterna
giovinezza non muore mai.
Ma
perché non accettare semplicemente l'età che si ha? A ben pensarci questa
ossessione ha anche le sue controindicazioni. Pensate per un attimo alle donne
che si tingono i capelli. In genere cominciano appena si accorgono che stanno
imbiancando, e poi vanno avanti per anni, per decenni, mostrando un'immagine
fasulla di se stesse, e alla quale pian piano si abituano anche loro. Ma non
potranno continuare in eterno. Non potranno, diciamo a settanta, ottant'anni,
presentarsi con i capelli nerissimi, o biondissimi. E quel momento sarà
impietoso, per loro, perché si ritroveranno all'improvviso a dover sostenere
l'impatto di una realtà che hanno sempre negato. Si vedranno canute e
invecchiate, e per loro sarà uno shock.
Ma
tant'è, ognuno fa quello che gli pare. Io accetto tranquillamente i miei quasi
sessantacinque anni vissuti decorosamente, e non mi vergogno a mostrarmi come
sono. Tra l'altro fra poco più di un anno dovrei andare in pensione e spero di
non fare come Fantozzi che alla fine paga lui la ditta pur di tornare a
lavorare.
Essere,
non sembrare, questo è il segreto.
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