Passata l'ubriacatura nipotale
(Lolo & C. sono tornati sani e salvi nella solatia Taiwan) torno alle usate
cose. Con qualche punto fermo.
Lolo è un buon nipote.
Io posso essere un buon nonno.
Lolo tornerà in Italia spesso,
prevalentemente d'estate, perché questo è l'orientamento dei suoi illuminati
genitori.
Al di là della mia tendenza alla
reclusione ho scoperto di essere in grado di organizzare un'accoglienza decente
per parenti e, perché no?, amici, facendo ricorso a energie insospettate.
Adesso le ho bruciate quasi tutte, ma sono immensamente felice di aver avuto
con me per un lungo periodo un bambino tanto adorabile, un figlio che mi ha
dato grandi soddisfazioni e una nuora che meglio di così non la potevo trovare.
Che si può chiedere di più alla
vita? Certo, potrei chiedere che mio figlio torni in Italia con tutta la sua
famiglia, ma farei un torto a lui, che ha fatto una scelta precisa e motivata
(che peraltro condivido anch'io) e dunque questo è già molto.
Ma le visite non sono finite. A
giorni dovrebbe arrivare Chiara (che qualcuno forse conosce come Hsinke-Lee),
una sorta di figlioccia che ho ospitato in casa quando studiava all'Accademia
di Belle Arti di Macerata e che adesso ha fatto la fine di tanti taiwanesi:
lavora come un somaro fino a che non ne può più, poi si licenzia, si gode i
soldi accumulati, ricarica le batterie e infine si trova un altro lavoro.
Proprio come in Italia, eh?
Nessun commento:
Posta un commento