Un tizio un po' strambo, del quale non si conosce nemmeno il nome, ha pubblicato nel 1834 un curioso libretto dal titolo Lettere senza lettere. Che cos'ha di particolare? Semplicemente in ognuna delle 22 lettere (nel senso di missive) scritte al figlio manca una lettera (dell'alfabeto) dalla a alla z. Provateci un po' voi a scrivere una lettera senza usare la a, o la e. Occorrono equilibrismi letterari e lessicali di prim'ordine. Qualche giorno fa il libro era disponibile su Maremagnum al prezzo di 150 euro.
Un altro mattacchione è Luigi Casolini, che nel 1803 ha pubblicato un'opera
analoga dal titolo Saggio di elogj senza la R. Un libro intero (87
pagine) senza usare quella lettera, nemmeno nel frontespizio, dove come luogo
di stampa, al posto di Roma appare Nella capitale dello Stato Pontificio. Uno
scherzetto mica da niente: evidentemente il buon Casolini non aveva niente di
meglio da fare.
Un francese, tale Jacques Etienne
Victor Arago, pubblicò invece nel 1853 un'opera dal titolo Voyage autour du
monde sans la lettre A (Viaggio attorno al mondo senza la lettera A).
Il bello è che nella prima edizione la famigerata lettera A compariva una
volta, per una svista di stampa, e così fu necessario procedere subito a una
seconda edizione.
Tutte queste bizzarre notiziole
le ho tratte da una bella pubblicazione intitolata A caccia di libri
proibiti, di Simone Berni. Ne esistono diverse edizioni, tutte pubblicate
da una giovane e rampante casa editrice maceratese, la Biblohaus di Simone
Pasquali. L'ultima è in due volumi ed è naturalmente la più completa e
aggiornata.
Vi si parla di libri strani e
introvabili, non capolavori da tramandare ai posteri, ma pubblicazioni
bizzarre di autori bizzarri su argomenti bizzarri, spesso stampate in poche
copie e dunque difficilmente reperibili. Simone Berni è un cacciatore di questo
genere di libri (e di altri) e la lettura del suo libro è davvero piacevole.
Almeno per chi ama i libri.
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