LETTERA APERTA ALLA
BEFANA
Cara Befana,
ho scritto anche al tuo collega,
Babbo Natale, chiedendogli di portarsi via alcune cose brutte. Non so se
esaudirà il mio desiderio. Probabilmente lui, come te, ha cose più importanti
da fare. E poi non sono nemmeno un bambino, e i bambini, giustamente, vengono
prima di me.
Ma insomma, se ti avanzasse un po’
di tempo, ci sono alcune cose che mi piacerebbe ricevere in dono. Oh, niente di
venale, non preoccuparti. Non regali costosi. Come ho già detto a Babbo Natale,
ho già tutto quello che mi serve, e anche qualcosa di più. Sono cose che non
costano nulla, e che nessun negozio mette in vendita. Io sono stato buono per
tutto l’anno, e anche negli anni scorsi, vedi un po’ quello che puoi fare.
Vorrei tanto che nel mondo ci fosse
un po’ più di rispetto e di buona educazione. Siamo tutti uguali, e non ci deve
essere nessuno che è meno uguale di un altro.
Vorrei che ci fosse meno arroganza e
meno prepotenza, e anche meno rumore. La gente strilla troppo e così si perde
il fascino dei suoni sommessi e delle cose sussurrate, e la tremenda bellezza
del silenzio.
Vorrei che ci fosse meno spreco, che
non si sentissero tutti costretti a consumare, ad acquistare cose di cui non
hanno bisogno, o addirittura che possiedono già, con i soldi che non hanno e
che qualcuno li sollecita a prendere in prestito, fosse anche a interessi zero.
Vorrei che il mondo fosse più
pulito. Nel mare, nelle campagne, nel sottosuolo c’è altra vita, oltre la
nostra, e noi non abbiamo l’esclusiva sul pianeta. E’ l’unico mondo che abbiamo
e dobbiamo trattarlo meglio.
Vorrei che i bambini avessero un
futuro migliore. Tutti i bambini, non solo quelli che nascono e crescono nel
primo e nel secondo mondo. Non so perché si chiamino così, ma il terzo è di
certo un insulto alla giustizia del creato.
Vorrei una politica più responsabile
al servizio di ideali più giusti, una politica fatta da uomini per altri
uomini, e non da potenti per altri potenti.
Vorrei che tutti ragionassero con la
propria testa e non seguissero ciecamente ideologie o religioni santificando
l'omologazione dei cervelli.
Vorrei che non ci fossero più
guerre, dove perdono la vita sempre quelli che le combattono e mai quelli che
le scatenano.
Vorrei che nessuno morisse più di
fame, o di stenti, o di malattie curabili solo perché ha avuto la sfortuna di
nascere nel posto sbagliato.
Vorrei che non fosse il dio denaro a
comandare, ma un dio più giusto. E non m’importa se sarà necessario inventarne
uno perché magari quelli che ci sono non vanno bene. Se sarà quello giusto
(possibilmente senza intermediari) lo amerò e lo rispetterò anch’io.
Grazie per tutto quello che potrai
fare.
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