venerdì 14 dicembre 2007

Viaggio di lavoro a Roma

Sono stato a Roma, un paio di giorni fa, per lavoro. Proprio nel periodo della sciopero dei camionisti. Io vado a metano e il metano, come ho appreso solo di recente, non viene portato con le autocisterne, ma tramite metanodotto, e dunque non manca mai. Inoltre non inquina e costa pochissimo. Meditate, gente, meditate.

Non ho avuto quindi problemi a muovermi, anche se ho dovuto percorrere l'interminabile Via Flaminia per arrivare a Roma evitando il blocco lungo l'autostrada all'altezza del casello di Roma Nord. Appena arrivato in città però, mi sono trovato imbottigliato nell'ingorgo più grosso che io riesca a ricordare. Praticamente buona parte della zona settentrionale di Roma (Olimpica, Prati, Trionfale e via dicendo) era bloccata. Si camminava a passo d'uomo. E il bello è che non si è capito che cosa fosse successo. L'indomani ne parlavano tutti.

Un motivo in più per non tornarci, a Roma. Ogni volta che ci vado non vendo l'ora di fuggire, di tornare alla mia campagna, ai miei gatti, al mio silenzio.

Non so se l'ho già detto, ma ci sono due sole cose che rimpiango di Roma: l'acqua e il clima. Per il resto è una città invivibile, sporca, disordinata, chiassosa e volgare. E forse mi manca qualche aggettivo.
Quanto ai camionisti, mi domando ancora come sia possibile che una qualsiasi categoria di lavoratori metta quasi in ginocchio un'intera nazione per rivendicare dei diritti. Può succedere solo da noi, in questa Italia lassista e menefreghista in cui tutti pensano ai propri diritti, e nessuno ai propri doveri. E i danni non li paga mai nessuno.

Amen.

Nessun commento:

Posta un commento