L'ultimo giorno dell'anno è, da sempre, momento di consuntivi. Dovendo fare un consuntivo dell'anno che sta per finire, tutto sommato non posso lamentarmi. Sono ancora qui, in discreta salute, con la testa che funziona e qualche progetto da realizzare. Il mio carattere, per fortuna, mi porta a vedere il futuro come un libro aperto: può essere una lettura più o meno piacevole, può riservare delle sorprese belle o brutte, ma è lì tutto da leggere, tutto da vivere. Non sapere che cosa succederà è per me motivo di curiosità, e uno stimolo in più ad andare avanti, magari con qualche piccolo contributo da parte mia.
Aspetto
il nipotino ancora in viaggio (a proposito, pare che si chiamerà Lorenzo) con
la trepidazione di un innamorato al primo appuntamento. Chissà quanto sarebbe
piaciuto a Maria Luisa, che magari lo guarderà e lo proteggerà da lassù.
Ma
non voglio chiudere con tristezza, perciò vi lascio con una battutaccia da
osteria che ho letto da qualche parte in Internet: lo sapete perché l'albero di
Natale ha sempre la punta diritta? Perché continuano a toccargli le palle...
Buon
Anno a tutti.
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