Vi parlavo qualche mese fa, non ricordo bene quando, della famosa bretella di Villa Potenza, una strada di scorrimento cha taglia fuori la suddetta frazione decongestionandone il traffico, e che a me fa anche comodo perché mi consente di arrivare a casa prima.
Ebbene,
la bretella è stata inaugurata ieri, in pompa magna, presenti il presidente
della Provincia, il sindaco di Macerata e altre autorità.
In
realtà c'è poco di cui andare fieri, visti i tempi biblici occorsi per la
realizzazione di un tratto di strada lungo nemmeno un chilometro, pianeggiante
e senza ostacoli. Intoppi burocratici, ricorsi da parte di proprietari ai quali
hanno sottratto qualche fazzoletto di terra, ritardi annosi negli appalti.
Insomma,
le solite cose che succedono in Italia.
E'
solo l'ennesimo esempio di inefficienza, per fortuna in questo caso limitato a
un'opera pubblica di relativa importanza. Il problema diventa più consistente
quando cominciamo a parlare di ospedali mai finiti, o finiti da anni e mai
inaugurati, di strade di grande comunicazione interrotte a metà perché
progettate male, di superstrade che vanno avanti a pezzi e bocconi da decenni
(ne abbiamo un bell'esempio proprio nella nostra provincia), di metropolitane
che avanzano a passo di lumaca.
Che ci vogliamo fare? Mica siamo nella civilissima Taiwan! Siamo in Italia,
dove tutti reclamano i propri diritti ma nessuno pensa ai propri doveri. Tanto
meno ai doveri istituzionali derivanti dall'essere stati eletti a cariche di
responsabilità, non per investitura divina, ma perché qualcuno li ha
liberamente e democraticamente scelti per rappresentarci e fare le cose giuste
per conto nostro. Insomma che ne ha fatto a tutti gli effetti dei nostri
dipendenti, come li chiama Beppe Grillo. Dipendenti che hanno solo privilegi,
però, e nemmeno il pudore di andarsene quando sbagliano. Non voglio dire che
debbano arrivare al punto di fare harakiri come certi politici giapponesi, ma
certo se si levassero da torno ne guadagnerebbe l'immagine complessiva
dell'Italia.
Ho
un po' divagato: sono partito da una bretella e sono finito a parlare di
politica con
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