Squillo di trombe, rullo di tamburi! E' successo!
Che
cosa, vi domanderete voi. Ebbene, è successo che ho rivisto Antonella, la mia
fidanzata di un tempo, della quale parlavo in un post circa sei mesi fa.
Dopo
la bellezza di quasi quarant'anni ci siamo rivisti in quel di Macerata. Non so
se vi è mai capitato, ma rivedere una persona cara (e cara è dire poco, in
questo caso) dopo così tanto tempo fa sempre un certo effetto. Perché nel
frattempo tu sei cambiato, lei è cambiata, il tempo ha pensato bene di
infierire su entrambi, e soprattutto ognuno si porta appresso un ricordo
fossilizzato negli anni, che certamente non coincide con la realtà dell'uno e
dell'altro.
E
invece è andato tutto bene, alla grande, direi. Come se non fosse successo
niente, come se non ci fosse quel grande buco aperto fra di noi, con i binari
della vita che per ognuno hanno portato il treno verso direzioni diverse.
Facendo di noi, a tutti gli effetti, due persone diverse. La lunga frequentazione
virtuale attraverso centinaia di email ha certamente influito nel ricostruire
un minimo di intimità, ma quando si passa dalla realtà virtuale alla realtà...
reale è tutta un'altra storia. Ed è stata una bella storia: calda, piacevole,
quasi complice nella sua apparente semplicità e naturalezza.
Per qualche ora mi sono ritrovato a fronteggiare un fantasma del passato. E non
è diventato un film dell'orrore, casomai una piacevole commedia brillante
interpretata da due attori un po' attempati, ma ancora in gamba. E scusate se è
poco.
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