Capitano delle occasioni nella vita in cui ci si accorge di non essere soli.
Tu
aggiorni regolarmente il tuo blog, sapendo (o credendo) di scrivere solo per te
e per quei quattro gatti di amici e parenti che ti seguono quasi per abitudine,
e un giorno ti ritrovi un commento da una perfetta sconosciuta. Gemma, in
questo caso, che ha scritto parole molto carine su di me (TI LEGGO SEMPRE ED E'
UN PIACERE LEGGERE LE TUE FRASI, SONO LEGGERE TENUI E DAI PENNELLATE AI
SENTIMENTI DELLA VITA). Lo ha scritto addirittura tutto in maiuscolo, quasi
urlando per farsi sentire meglio.
Gemma,
non ti conosco e probabilmente non ti conoscerò mai, ma ti ringrazio. Così come
ringrazio coloro che ogni tanto mettono il naso nel mio modesto diario e
lasciano commenti anonimi, belli o brutti che siano.
Sono
diversi anni che ho iniziato questo blog, e continuo a scriverci perché mi
piace continuare a credere che facendolo mantenga vivo un contatto approfondito
con chi mi legge, ma anche con me stesso. E tutto sommato non tanto (o non
solo) per narcisismo, quanto per l'amore puro e semplice dello scrivere che mi
accompagna da quando ho imparato a tenere la penna in mano. E' per questo che
continuo a preferire un blog (nel quale scrivo, mi racconto e mi firmo) a un
social network come Facebook (nel quale in fin dei conti si cazzeggia e basta).
C'è molto rumore e poca sostanza.
Adesso però mi concedo un break: fra pochi giorni arriverà in Italia il mio
adorato nipotino Lolo, e metterà a dura prova per buona parte dell'estate la
mia fibra di nonno lontano. Magari, se avrò tempo e voglia, scriverò qualcosa
su di lui. Perché a quell'età i bambini sono tutti da scoprire.
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