Che fine ha fatto la bella Roma di Spalletti? Quella squadra sbarazzina che giocava per il gusto di giocare e che sembrava avere detto di no al grigiore di un calcio esasperatamente tatticista e sparagnino? Quella squadra che per un paio d'anni ha dato spettacolo sui campi di mezza Europa?
Boh, me lo domando ormai da oltre un mese, dopo avere assistito sgomento a una
serie di prestazioni scialbe, per di più con squadre che davvero non brillavano
per qualità. E anche le vittorie non mi hanno dato la soddisfazione che provavo
una volta.
Per dirla in poche parole, non mi diverto più a vedere giocare la squadra.
Certo, contano assenze pesanti, a cominciare da quella di capitan Totti, ma è
una giustificazione fino a un certo punto, perché in altre occasioni, anche in
situazioni di emergenza, la squadra ha sempre (o quasi) risposto sul campo nel
migliore dei modi, sopperendo con l'impegno e la qualità dei sostituti, e
potendo comunque sempre contare su un modulo di gioco che garantiva se non
altro bel gioco e situazioni interessanti.
Invece
la squadra quest'anno è spenta, come se improvvisamente fosse andata via la
luce, e lo è ormai da diverse settimane. Anche prima capitava qualche
capitombolo, qualche brutta figura, ma poi c'era sempre una reazione, e la luce
tornava. Se pensiamo che l'anno scorso, su 38 partite,
Fine di un ciclo? Speriamo di no, perché un altro Spalletti non lo si trova
dietro l'angolo. Ha già fatto miracoli e forse non gli si può chiedere di più.
Comunque lo capiremo tra poco. Se il gioco continua a latitare oltre un certo
periodo di tempo, allora si deve parlare di crisi. Già un bel banco di prova ci
aspetta fra due settimane, quando all'Olimpico scenderà la corazzata l'Inter, e
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