Da quando sono abbonato alla TV satellitare (Sky, per la precisione) ho scoperto un modo nuovo di vedere la televisione. E un modo nuovo di fare televisione.
Non
più il sistema orizzontale, per cui nelle diverse fasce orarie si trovano più o
meno gli stessi programmi, ma il sistema verticale, con canali tematici
nell'arco delle 24 ore. Così posso scegliere in ogni momento di vedere un film,
un evento sportivo, un documentario, un notiziario o altro a mia scelta. Senza
che la pubblicità interrompa mai (o quasi mai) la visione.
Inoltre
la programmazione e gli orari sono sempre molto precisi, i film vengono
trasmessi completi di titoli di coda e senza tagli, e l'informazione è in
genere abbastanza completa. Tanto per fare un esempio, sabato scorso c'è stata
una diretta no-stop sulla manifestazione di Vicenza seguita sia da terra che
dal cielo. Fatti, dunque, più che parole.
Casomai
il limite potrebbe essere proprio l'abbondanza di offerta. E' chiaro che quando
la domenica ti trasmettono in contemporanea sette partite di serie A su sette
diversi canali non è possibile seguirle tutte. Io seguo sempre
E
quelle rare volte che mi ritrovo, per caso o per necessità, a sintonizzarmi
sulle cosiddette televisioni generaliste, provo un moto di irritazione nel
vedere, con qualche rara eccezione, il basso livello cui sono giunte tutte,
l'invadenza della pubblicità, la tendenza a omogeneizzare la proposta per
adeguarsi a un pubblico distratto e passivo.
E la
cosa che mi fa più rabbia è che sono anche costretto a pagare 104 euro all'anno
per un servizio che non mi interessa e di cui non usufruisco quasi mai.
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