Ma perché noi poveri fumatori dobbiamo sempre essere trattati come dei lebbrosi?
Leggevo l'altro giorno una notizia che mi ha lasciato senza parole. Pare che
alcuni datori di lavoro stiano pensando di decurtare lo stipendio ai dipendenti
che fumano, sostenendo che perdono almeno un'ora per andarsi a fumare le loro
sigarette fuori dal luogo di lavoro. Il calcolo è presto fatto: consideriamo
sei sigarette nell'arco una mattinata, dieci minuti a sigaretta (cinque per
fumarla, cinque per uscire e rientrare), totale sessanta minuti.
Ora
io dico: già ci costringono a uscire, magari al freddo o sotto la pioggia, e a
strafogarci una sigaretta in condizioni da paria dell'India, già ci impongono
una vita di stress rinunciando una pratica regolare del fumo, e in più ci
vogliono anche levare i soldi? Ma scherziamo? Fra un po' ci faranno pagare
anche il tempo per andare al gabinetto.
A
quando un movimento per i diritti del fumatore?
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