Eccomi qua.
Sono
tornato con il mal d'Asia, anche se ho sofferto il caldo in modo inenarrabile,
anche se il tempo in aereo non mi passava mai, anche se non sono mai stato
fermo, anche se ho mangiato cose che voi umani non potreste nemmeno
immaginare...
Però
ho vissuto per una decina di giorni in una sorta di estasi mistica in cui tutto
mi sembrava bello e gentile e il mio quotidiano di libri e gatti era solo un
lontano ricordo. Immaginate cosa significhi passare da un luogo con abitanti
(umani) uno a un luogo con abitanti (umani) qualche milione. E poi viceversa.
Ma si sa, sono una vecchia roccia e anche stavolta sono sopravvissuto, come
peraltro recita
Il
tempo di riordinare le idee e potrete godervi un Diario taiwanese bis con cui
sollazzarvi nelle ore più calde del Ferragosto.
Intanto
potete già godervi una mia foto mentre faccio finta di mangiare in aereo.
Nessun commento:
Posta un commento